Scontro in tangenziale, parla il ferito: «Volevo fare del bene e mi hanno centrato»

Luca Zecca è ricoverato in Ortopedia con lesioni multiple. Nella prima mattinata di venerdì si era fermato in tangenziale nord per prestare soccorso a un automobilista. E' stato travolto da un'altra auto

PADOVA. «Volevo fare del bene e mi hanno centrato». Luca Zecca ha 43 anni, lavora come rappresentante per una ditta di trasporti ospedalieri, e si trova ricoverato al terzo piano di Ortopedia in via Giustiniani perché ha assecondato il suo cuore, fermandosi a soccorrere un automobilista in tangenziale.

Ieri mattina, alle 6.40, in Corso Boves, al chilometro 4,8 della tangenziale Nord, c’è un primo incidente: il Ducato di C.D., classe 72, di Limena, sbanda contro il guardrail. Luca, che viaggia sulla sua Punto Van, vede la sterzata e quindi l’uscita di strada e si ferma a soccorrere l’automobilista. Ed è allora che la Polo di A.B., 44 anni, albanese residente a Fontaniva, centra in pieno Luca. A salvargli la vita la stazza possente, dietro la quale c’è un cuore generoso: proprio per il suo altruismo si trova in un letto d’ospedale, dolorante ed ammaccato, con una gamba rotta, un polso fratturato e la testa ferita.

I medici non gli hanno ancora detto per quanto ne avrà, ma difficile si rimetta in piedi prima di un mese. Incontriamo Luca nel reparto di ortopedia e le sue prime parole sono rivolte alla compagna Nicoletta ed ai due figlioletti. Continua a chiedere scusa alla sua compagna, lui che ha rischiato la vita per aiutare il prossimo, perché oggi, ad Albignasego, si celebrerà il matrimonio della cognata.

Luca pensa d’aver “rovinato” le nozze, mentre tutta la famiglia è solo sollevata che quei drammatici attimi non si siano tradotti in una tragedia. Dell’impatto non ricorda nulla: «Ho visto il furgone urtare il guardrail e andare fuori strada», racconta, «ho fermato la mia auto a 10-15 metri dal luogo per essere il più possibile cauto. L’uomo alla guida del furgone è sceso, stava bene, mi ha detto che l’auto che gli stava davanti aveva frenato bruscamente e, per non andargli addosso, aveva sterzato perdendo il controllo della guida. Tenevo sempre un occhio alla strada perché conosco la tangenziale e so quanto può essere pericolosa. Mi sono girato un secondo per fare manovra al furgone che indietreggiava, sempre sbracciandomi perché le auto che sopraggiungevano mi vedessero, ma qualcosa è andato storto perché mi sono risvegliato sotto il guardrail e, poi, in ambulanza: ho dato l’ultima occhiata al furgone e poi non ricordo più nulla».

Appena qualche giorno fa Luca, dal suo profilo Facebook, aveva segnalato le numerose criticità di quel tratto di tangenziale: «Ci sono alcuni segmenti impraticabili, soprattutto l’entrata 13, la più difficile. Quando mi sono fermato non c’era traffico, altrimenti non mi sarei azzardato. Erano già passate 7-8 auto prima che fossi travolto».

Ci penseranno i rilievi a colmare i vuoti di Luca. Una volta in Pronto Soccorso è stato subito chiaro non fosse in pericolo di vita. A contattare la compagna, Nicoletta, la polizia del presidio ospedaliero. «Hanno avuto grande sensibilità», riferisce la donna, «ma solo una volta visto Luca mi sono tranquillizzata. Lui è fatto così: se una persona è in difficoltà deve intervenire. È successo anche durante una delle ultime nevicate: ha soccorso una vecchina che non riusciva ad attraversare la strada».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova