Scoppia il serbatoio di gpl meccanico ustionato al viso

Esplode la bombola di gpl: un boato improvviso e violento mentre una fiammata investe uno dei meccanici al lavoro che rimane ustionato al volto. La deflagrazione provoca un’onda d’urto che proietta attrezzi e oggetti dappertutto, sfonda un portone, fa saltare i vetri alle finestre. È successo ieri mattina, intorno alle 10.45 nell’autofficina Benvoluti al civico 8 di via Cave. Poteva essere una strage. I vigili del fuoco hanno lavorato oltre due ore per mettere in sicurezza il garage e la stessa bombola, prontamente spostata all’esterno dagli operai presenti. E ieri nel tardo pomeriggio stavano ancora continuando i rilievi gli ispettori dello Spisal per verificare la dinamica dell’incidente e il rispetto delle norme sulla sicurezza nel lavoro. È intervenuta anche una volante della polizia per i rilievi.
l’esplosione
L’esplosione si è verificata mentre un meccanico stava lavorando sul serbatoio di gpl di un’auto: improvvisamente si è sprigionato un potente getto di gas che si è infiammato provocando lo scoppio. G. G. 59 anni, è stato investito al volto dalla fiammata che gli ha procurato delle ustioni. Gli altri due colleghi presenti, una volta ripresi dal boato e dall’onda d’urto, hanno trascinato fuori la bombola e chiamato subito i soccorsi. Il ferito è stato preso in carico dai sanitari del Suem 118 giunti in via Cave in pochi minuti. Le sue condizioni non sarebbero gravi.
i danni
Quando i vigili del fuoco sono arrivati sul posto il principio di incendio conseguente alla deflagrazione era stato già spento dai presenti. E lo stato del garage faceva facilmente intuire la potenza dello scoppio. Attrezzi schizzati via e scaffali caduti, un portone abbattuto, vetri infranti, addirittura il telaio in metallo di una finestra piegato. Alcuni danni hanno riportato anche le auto vicine.
la dinamica
Anche se la dinamica dell’incidente deve ancora essere chiarita, così come eventuali responsabilità. A una prima indagine, pare che la causa dell’esplosione possa essere ricondotta al malfunzionamento del manometro del serbatoio: secondo le testimonianze raccolte dai responsabili dello Spisal ieri pomeriggio, il manometro indicava lo zero, quindi la bombola avrebbe dovuto essere vuota. In realtà pare ci fosse una sacca di gas ancora presente all’interno che è uscita a pressione altissima provocando tutto i disastro. Questa è ovviamente solo una prima ricostruzione che potrebbe spiegare quanto accaduto. Spetta ora allo Spisal definire con certezza dinamica e cause dell’incidente. «Gli ispettori sono ancora qui per gli accertamenti, siamo sotto choc» racconta l’impiegata, «poteva davvero avere conseguenze molto peggiori». —
Elena Livieri
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