Scrivete a Slepoj. In due, faccia a faccia senza alibi: strategie per coppie di ogni età

Lo stato psicologico attuale è contemporaneamente sia soggettivo sia collettivo, e non essendovi precedenti né conoscenze scientifiche, possiamo solo fare alcune considerazioni che riguardano la psicodinamica, che corrisponde a quella dell’andare in battaglia.
Tre sono le fasi:
1) capire quali sono le armi che abbiamo a disposizione
2) la conoscenza del nemico
3) I pericoli che si vanno ad affrontare.
Per quanto riguarda il primo punto, significa capire a quale categoria apparteniamo e quali caratteristiche abbiamo per poter affrontare le eventuali difficoltà. Le armi sono il coraggio, la forza, saper gestire la fatica, noi stessi.
I pericoli sono la negazione, la superficialità, l’egoismo, il narcisismo.
Chi siamo?
Sono diverse le strutture famigliari all’interno delle quali in questo momento siamo isolati, e dunque diversi sono i problemi che si presentano e diverse le strategie da mettere in atto.
Abbiamo individuato quattro possibili gruppi o categorie sociali. La famiglia composta da padre, madre e bambini; la coppia; le persone sole (anziani o single); gli adolescenti.
In questa puntata del nostro viaggio nella psiche in epoca di pandemia, affrontiamo le dinamiche che interessano le famiglie con bambini. Una situazione per loro davvero senza precedenti, con la chiusura delle scuole e la riorganizzazione totale del tempo e dello spazio.
Genitori e figli
L’importante è decidere, al di là delle problematiche relazionali, innanzitutto come affrontare la permanenza in un luogo, anche se la nostra casa, per molto tempo.
Per prima cosa, è importante riorganizzare la fisicità stessa del luogo: le stanze, gli spazi comuni, la cucina e il fuori eventuale. La riorganizzazione degli spazi, che sarà per forza necessaria (il telelavoro dei genitori, le lezioni on line dei figli, gli orari rivoluzionati, la doverosa privacy) va programmata riunendo tutti i membri della famiglia. Molto utile è ad esempio realizzare una pianta fisica della casa, per ragionarci insieme: questo è un lavoro molto importante perché riduce l’ansia della perdita dei rituali a cui tutti appartenevano.
La casa deve essere idealmente trasformata, dando altri significati agli spazi: la cucina, ad esempio, possiamo idealmente farla diventare un ristorante, o un luogo dove si cerca di imparare nuovi piatti da cucinare. La sala e il salotto, se ci sono, vanno organizzati con degli orari precisi: il tempo in cui si fanno giochi assieme, i momenti in cui si decide cosa guardare insieme (un film, oppure gli orari precisi dedicati ai cartoni che i bambini possono vedere con tempi precisi).
Costruire o ricostruire gli spazi non è solo un gioco, ma una necessità perché il nostro uso della casa adesso è totalmente nuovo e sconosciuto per noi: possiamo fare l’esempio di essere come dei naufraghi, costretti a gestire un luogo in cui approdiamo e che non conosciamo. Molto interessante è fare letture che abbiano a che fare con le avventure, o con situazioni complesse. La narrazione dell’avventura, da “Robinson Crusoe” a “10mila leghe sotto i mari”, sono una metafora di quello che i cittadini si troveranno a vivere: un mondo che non conoscono da occupare.
No al caos individuale
Decidere gli orari e dividere equamente i bisogni di tutti, evitando l’isolamento nelle stanze e impedendo così di generare un caos individuale o delle sottomissioni psicologiche dentro la legge del più forte.
Se ci sono più figli, bisogna costruire e organizzare delle attività concordandole tutti assieme, in modo che ci sia il tempo per stare in camera, dove l’isolamento è dovuto al fatto che gli adolescenti amano condividere le proprie chat e i propri profili social senza intrusioni, ma ci deve essere un tempo per stare insieme, fare i lavori di casa, cucinare assieme e condividere le attività della famiglia, guardare assieme un programma o un film a giorni alternati, costruire una palestra simbolica o qualcosa che riguardi attività condivise come canto, ballo o qualsiasi altro hobby.
Leadership necessaria
La tv e internet sono organizzazioni mentali che, se guardati a lungo, rischiano di portare a un sovraccarico di dati, accentuando gli stati d’ansia. Pertanto, è necessario che i tempi, i luoghi e le giornate siano programmate. In tutte le situazioni di gruppo, la sottomissione psicologica è il vero rischio: il debole verso il forte, il forte che vuole dare le sue regole, il forte che disconosce le fragilità degli altri, il distruttivo e l’isterico. Proprio a causa di queste derive, per reggere occorre organizzare il tempo e consentire a un membro del gruppo che abbia doti di leadership, di organizzare il gruppo famiglia. Quello che va evitato in un gruppo è che ognuno gestisca lo spazio per sé stesso. —
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Per scrivere a Vera Slepoj: cultura@mattinopadova.it - Oggetto: SLEPOJ
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