Scuola, cattedre a 183 insegnanti

Sono 170 i precari immessi in ruolo nella scuola primaria; 35 i supplenti che non si sono presentati, ai quali, per il momento è stato assegnato il posto d’ufficio. Altri 13 docenti hanno optato per il sostegno. Moltissimi i posti per il sostegno agli alunni disabili rimasti vuoti perché gli aspiranti non ne avevano titolo: saranno a disposizione dei precari inseriti nelle graduatorie provinciali ad esaurimento.
Questo il bilancio registrato, ieri mattina, dalle 9 alle 15, all’auditorium dell’istituto Pietro Scalcerle, in via Cave, dove i funzionari dell’Istituto Scolastico Regionale, in collaborazione con i colleghi dell’Istituto Provinciale, guidato da Paolo Jacolino, hanno assegnato, su base regionale, le prime 183 cattedre in ruolo, attinte dalla graduatoria del concorso per la primaria, svoltosi nel 2012. I supplenti padovani che hanno ottenuto il tanto agognato posto fisso sono 50. Gli altri lo hanno chiesto ed ottenuto nelle altre sei province della regione. «Finalmente ho raggiunto un traguardo importante nella mia vita», sottolinea Silvia Biasiolo di Albignasego, «Prima di ottenere la nomina ho dovuto fare una valanga di supplenze anche nelle materne parrocchiali». Giorgia Ruzzante è superfelice: «Dopo cinque anni di precariato nella scuola dell’infanzia, ho raggiunto la nomina in ruolo nell’elementare. Ho 29 anni e, quindi, mi posso ritenere soddisfatta visto che tanti supplenti raggiungono il posto fisso anche dopo i 40 anni di età».
Anna Marcon, residente a Castelfranco, che, naturalmente, ha scelto un posto in provincia di Treviso, si è dovuta presentare allo Scalcerle con la figlia Eleonora, di appena due mesi, in braccio e l’ha anche allattata nel corridoio dell’istituto: «Prima di essere immessa in ruolo ho fatto supplenze per undici anni in tante scuole», osserva la docente-mamma, «Ma oggi sono contentissima perché avere, finalmente, la sicurezza del posto fisso non è di poco conto». Accanto ai docenti, quasi tutte donne, c’erano anche numerosi sindacalisti del settore, tra i quali Ernesto De Sieno e Lucia Michieletto, dello Snals, Manolo Baio, della Cgil, Renata Mosca, della Gilda e Manuela Mazzuccato e Tiziano Sandonà, della Cisl: «I precari che oggi hanno ottenuto il ruolo, sono tutti ben preparate ed hanno le carte in regola per andare a formare le generazioni del futuro», sottolinea la sindacalista Michieletto, «La maggioranza, nel punteggio complessivo accumulato, non solo hanno in tasca la laurea, ma, spesso, anche un master ed un diploma di specializzazione nei settori specifici che l’insegnamento nella scuola primaria richiede».
Felice Paduano
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