Sei big delle cliniche in pensione, ma la Pelizzo continuerà ad Abano

Dai primi di ottobre sei grandi medici universitari in forza all’Azienda Ospedaliera di Padova sono andati in pensione. Tutti hanno superato il limite d’età previsto per il pensionamento del...

Dai primi di ottobre sei grandi medici universitari in forza all’Azienda Ospedaliera di Padova sono andati in pensione. Tutti hanno superato il limite d’età previsto per il pensionamento del personale con contratto in convenzione con l’Università. Per gran parte di loro il futuro è ancora da scrivere, continueranno infatti a lavorare in cliniche private. Eccoli tutti e sei: Franca Castagna, ricercatore della Medicina legale e Tossicologia; Maria Rosa Pelizzo, direttore della Clinica Chirurgica 2; Marcello Lotti, direttore di Medicina del Lavoro e Giuseppe Mastrangelo, medico dirigente; Giacomo Passerini Glazel, direttore di Urologia e Angelo Gatta, direttore della Clinica Medica 5. Si tratta di professionisti che nel corso degli ultimi trent’anni anni hanno insegato a migliaia di studenti di medicina. Come ha fatto Maria Rosa Pelizzo, la prima donna nella storia dell’Università di Padova a specializzarsi in Chirurgia generale e toraco-polmonare. E la prima a guadagnare il titolo di professore ordinario in Chirurgia generale. Grazie ad impegno e dedizione ha fatto da apripista in un settore della medicina ancor oggi considerato “roba da uomini”, perché dominato da fatica fisica e orari ingestibili. Il tutto crescendo due figli assieme al marito, anche lui professore universitario. «Essere un chirurgo è un lavoro molto impegnativo», dichiara la professoressa Pelizzo, «ci vuole passione e desiderio di andare avanti. Il livello di competizione è alto, ma non ho mai gettato la spugna. Ce l’ho fatta anche grazie alla mia famiglia. Se dovessi dare un consiglio alle donne medico, direi innanzitutto di non scegliere chirurgia generale per moda. Poi, suggerirei di fare i figli durante gli anni di formazione, in specialità, perché poi non ci sarà più tempo per fermarsi. È come se un pilota d’aereo fosse costretto a interrompere un volo. Quando si inizia bisogna essere decisi, non guardare l’orologio e i turni. È un lavoro che si apprende osservando i più bravi, rubando l’esperienza, perché raramente qualcuno ha tempo di seguirti». Ora la professoressa Pelizzo continuerà la sua attività in Clinica ad Abano. Con un’esperienza trentennale in endocrinochirurgia (con particolare riguardo alla chirurgia della tiroide e delle paratiroidi, surrene, timo, mammella) è presidente del club delle unità di endocrinochirurgia italiane, delegato regionale della Società italiana di endocrinochirurgia. (e.f.)

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