Selvazzano, a passeggio sui tetti dell’ex seminario

Lo stabile abbandonato di Tencarola meta di continue “visite clandestine”, intanto la vendita è ferma

SELVAZZANO. Ancora un manipolo di ragazzi a passeggio sui tetti del complesso dell’ex seminario di Tencarola. È successo lunedì pomeriggio intorno alle 16. 45. Ad accorgersi è stato un residente di via Montegrappa che ha immediatamente avvisato i carabinieri.

All’arrivo della pattuglia, però, i ragazzi erano già scesi e si erano probabilmente dileguati sul retro dell’immobile, lungo via S. Antonio dove la recinzione è praticamente inesistente. Non è la prima volta che succede un fatto del genere.

Circa un anno fa un fine settimana un gruppetto di temerari è salito sulla torre dell’acquedotto, a circa 30 metri di altezza, per farsi un selfie. Quando sono scesi ad attenderli c’erano i carabinieri. Dopo quell’episodio, la porta di ferro da cui si accede alla torre è stata saldata al telaio.

Non sono invece protette le rampe di scale dei vari fabbricati dalle quali si può arrivare ai piani superiori e alle coperture. Nonostante la proprietà del complesso abbandonato da anni abbia tenti di impedire le intrusioni, chi abita nelle vicinanze afferma che il via vai continua.

L’episodio di lunedì dimostra che ora, che per la maggior parte dei ragazzi le scuole sono terminate, passare un pomeriggio sui tetti dell’ex seminario a scattare qualche foto col telefonino può essere un diversivo. Com’è successo in passato quando una coppietta è stata notata in effusioni amorose sulla copertura della hall e del corridoio che porta ai vari fabbricati dove quest’anno sono addirittura cresciute delle erbacce.

«Quanto il complesso in disuso di Tencarola dovrà stare ancora in quelle condizioni?». È l’interrogativo che a Selvazzano si pongono in tanti. Amministratori comunali compresi. Da indiscrezioni raccolte in municipio a gennaio di quest’anno, sembrava che il tanto atteso rogito tra la Curia e la Immobiliare Trifoglio che avrebbe già versato una cospicua caparra (si parla di 10 degli 11 milioni di euro pattuiti) fosse imminente.

Anche perché alcuni tecnici della Diocesi si erano recati in municipio a chiedere dei documenti propedeutici al passaggio di proprietà. Da allora non si è saputo più nulla e lo stesso sindaco, che sulla sicurezza all’interno dell’immobile è dovuto intervenire più volte, dice di non avere notizie in merito.

Gianni Biasetto
 

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