Selvazzano. «L’esenzione risulta scaduta, sua moglie non è più disabile»

Il marito di un’invalida si vede rifiutare l’esame urgente al distretto di Selvazzano.  Per l’Inps l’handicap è permanente. Ma per l’Usl la donna non ha diritto a sussidi

SELVAZZANO. Necessita di una risonanza magnetica urgente alla schiena, ma il medico di base non riesce a prescriverla attraverso il sistema sanitario nazionale perché, secondo quanto gli è stato riferito al distretto sanitario 2 dell’Usl 6 Euganea di Selvazzano, pur essendo Isabella Mescalchin una «portatrice di handicap in situazione di gravità», ha l’esenzione scaduta il 31 dicembre scorso. In buona sostanza la donna, che si muove in carrozzina e soffre di dolori lancinanti alla schiena, dovrebbe rivolgersi a una struttura privata a pagamento.

«Data la gravità della patologia, mia moglie ha l’esenzione permanete e, come ha stabilito nell’ottobre 2018 la commissione medica dell’Asl per l’accertamento dell’handicap, non necessita nemmeno della revisione», afferma il marito Eugenio Bianchi. «Ciò nonostante, dopo un’ora di coda al distretto sanitario e dopo aver esibito il referto della commissione sono stato invitato a recarmi all’Inps per chiarire la situazione».

L’invito di andare all’Inps è solo l’inizio di un’odissea che per la coppia di pensionati di Tencarola dura da un paio di giorni e non si sa quando si concluderà. «Mi sono recato all’Inps di via Degli Scrovegni e, dopo aver atteso il mio turno, perché davanti avevo 47 persone, mi viene detto che l’esenzione di mia moglie è permanente e non necessita di rinnovo, quindi di ritornare al distretto dell’Usl a Selvazzano», racconta l’uomo.

«Mi armo di pazienza e torno al distretto in piazza De Claricini. Altra lunga fila, arrivo al bancone e riferisco quanto mi è stato detto dall’Inps, ma non c’è verso. Dopo aver interpellato un suo superiore, l’operatore mi dice che devo portare mia moglie all’ufficio igiene di via Ospedale a Padova e chiedere che la commissione medica si esprima sulla esenzione. A questo punto non so più cosa fare», conclude avvilito Bianchi. «Se per l’Inps l’esenzione è totale e non ha scadenza, perché non è la stessa cosa per l’Usl?»

Eugenio Bianchi, che deve accudire la moglie 24 ore su 24 perché non riesce a muoversi autonomamente, sta perdendo la pazienza. «Ho deciso di tornare all’Inps, ma se la situazione non si risolve stavolta vado dai carabinieri perché non è permesso che per un cortocircuito nelle informazioni tra enti ci debbano rimettere i pazienti. A causa di questa esenzione “scaduta” il medico di base non riesce nemmeno a prescrivere a mia moglie i tanti farmaci che deve prendere quotidianamente per i dolori. Qualcuno pagherà i danni e le umiliazioni che stiamo subendo. Perché non sempre abbiamo trovato in questa odissea persone disponibile ad ascoltarci». —


 

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