Senzatetto ospitati all’Arcella serve l’alloggio giornaliero

Per venire incontro ai bisogni dei senzatetto, la Caritas diocesiana ha stabilito un accordo con una onlus dell’Arcella per una palazzina, dove poter accogliere, temporaneamente, 20 persone. Purtroppo si tratta di una struttura che non permette l’alloggio giornaliero proprio per motivi di sicurezza legati alle normative governative. E così, alla mattina, gli ospiti devono lasciare la propria camera per farvi ritorno tra le 18 e le 19. Scontato il girovagare per la città e in particolare per l’Arcella. In questi ultimi giorni i coordinatori della Onlus stanno facendo di tutto per individuare un’altra struttura, dove sistemare gli ospiti della notte anche di giorno. Sono in corso trattative con i Rogazionisti di via Tiziano Minio e con l’associazione San Vincenzo de Paoli ma, sino ad oggi, i 20 senza casa sono ancora costretti a bighellonare per tutto il quartiere. Per loro l’unico punto di riferimento restano le Cucine Popolari di via Tommaseo, dove vanno a mangiare. «Bisogna trovare assolutamente una soluzione», sottolinea Giovanni Soldano, il comandante dei carabinieri di Padova Principale. «Li trovo spesso lungo i percorsi verdi dell’Arcella durante i controlli quotidiani. So benissimo che sono persone che non rispettano l’obbligo della quarantena in casa, ma non sarebbe giusto prendersela con questa povera gente. Ognuno di loro si porta dietro un dramma personale difficile da immaginare per chi vive una vita normale. Spero che si possa trovare una soluzione per farli stare al coperto sia di notte che di giorno».
Sempre per quanto riguarda i senzatetto, la situazione è diversa per gli 80 ospiti dell’asilo notturno del Torresino, gestito dal Comune e affidato alla cooperativa Cosep. «Da quando l’assessore ai servizi sociali, Marta Nalin, già agli inizi dell’espansione del Covid 19, ha deciso che il dormitorio restasse aperto anche di giorno, dalle 9 alle 17.30, noi della Cosep stiamo rispettando, rigorosamente, tale direttiva», osserva il presidente Daniele Sandonà. «I nostri ospiti, tra cui alcuni che ancora oggi vanno a lavorare ogni giorno, restano in dormitorio anche di giorno. Naturalmente noi non siamo poliziotti. C’è sempre una minoranza che se ne va alla mattina e torna alla sera, nonostante i nostri consigli di non uscire». —
felice paduano
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