Sequestrati un milione di euro e la Ferrari all'ex ad di Safilo

PADOVA. Oltre un milione di euro e una Ferrari California sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza di Milano all'ex amministratore delegato di Safilo Roberto Vedovotto, accusato di insider trading nell'ambito di un'inchiesta coordinata dal pm Mauro Clerici. La notizia, anticipata dal sito di Repubblica, è stata confermata in ambienti giudiziari.
Vedovotto dopo aver lasciato, due anni fa, la carica di amministratore delegato di Safilo, società che gestiva il marchio Gucci grazie a un contratto con Kering, il gruppo che controlla griffe come Bottega Veneta e Puma, ha assunto un incarico nel gruppo Kering. Un nuovo incarico, ricostruisce il pm, per "elaborare migliori condizioni di licenza nel settore Eyewear" e "in tale veste" per partecipare sia "alla decisione di Kering di risolvere anticipatamente il contratto di licenza Gucci in essere con Safilo Group" sia "alla successiva trattativa con Safilo".
La decisione di Kering, presa nel maggio 2014, viene resa pubblica solo 4 mesi dopo, a settembre. Secondo la Procura Vedovotto il 27 maggio 2014, in anticipo rispetto alla diffusione della notizia al mercato, vende in tre tranches 80mila azioni di Safilo che aveva ricevuto come stock option.
Un'operazione, ipotizzano gli inquirenti, chiusa prima che il titolo, al momento dell'annuncio della risoluzione del contratto tra Safilo e Kering per l'utilizzo del marchio Gucci (il 3 settembre 2014), segnasse un meno 27,38 per cento sul mercato MTA.
"Vedovotto", osserva il pm, "era così in possesso di informazione di carattere preciso, concernente una emittente di strumenti finanziari quotati su mercato regolamentato come Safilo Group sufficientemente specifica da consentire di trarre conclusioni sull'effetto dell'annuncio di detta risoluzione sul prezzo degli strumenti coinvolti, senz'altro idonea a influire in modo sensibile su tale prezzo".
La Guardia di Finanza ha quindi sequestrato pochi giorni fa un milione e 343mila euro, compresa la Ferrari California da 174mila euro, come equivalente del profitto del reato.
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