Sfuma l’ipotesi Sant’Angelo, scuola in rivolta per l’accorpamento a Codevigo e Arzergrande

BRUGINE. Scuola in rivolta contro la decisione, contenuta nel piano di dimensionamento scolastico approvato il 29 ottobre dalla commissione Distretto formativo, di aggregare l’istituto comprensivo di...

BRUGINE. Scuola in rivolta contro la decisione, contenuta nel piano di dimensionamento scolastico approvato il 29 ottobre dalla commissione Distretto formativo, di aggregare l’istituto comprensivo di Brugine a quello di Codevigo e Arzegrande. Una decisione contestata da docenti e personale Ata di Brugine che in un documento di protesta chiedono venga presa in considerazione l’ipotesi di accorpamento con Sant’Angelo. Soluzione, questa, definita vantaggiosa, a motivo della vicinanza dei due Comuni che agevolerebbe i genitori nell’accesso ai servizi e l’organico scolastico, che per la maggior parte proviene dal Padovano. Ma a giovarne, sostengono, sarebbe soprattutto l’offerta formativa: l’aggregazione di due realtà scolastiche, anziché tre, comporterebbe minori difficoltà organizzative. I margini di manovra, sebbene risicati, ci sarebbero. Scade il 30 novembre il termine per presentare in Regione le proposte di riordino. Ma l’esecutivo di Brugine non pare propenso a rimescolare le carte. Cambiare le regole del gioco a partita iniziata significherebbe mandare all’aria mesi di trattative. E con quali garanzie? Se lo chiede il vicesindaco e assessore all’Istruzione Oddone Zecchin: «Sant’Angelo, in tempi non sospetti, ha negato la propria disponibilità in quanto ha i numeri per restare autonoma. Sfumata l’ipotesi di aggregazione a Piove di Sacco (e Pontelongo) abbiamo optato per Codevigo, ritenendo di aver fatto una buona scelta sul piano funzionale». Critica l’opposizione, secondo la quale la questione è stata trattata con «pressapochismo e superficialità».

Martina Maniero

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