Shopping in crisi Ecco il vintage in conto vendita

In città due negozi dove piazzare gli “errori” più costosi Margi e Carpe Diem, il fenomeno modaiolo del momento

di Fabiana Pesci

C'è la fashion victim che ci vende borsa e scarpe griffate, acquistate durante un attacco di shopping compulsivo. C'è la ragazzina che invece lì riesce a comprare quel capo firmato che a prezzo pieno poteva solo sognare. Ma anche la signora anziana che svuota l'armadio di pezzi di guardaroba d'annata per arrotondare la pensione. Il vintage non è più solo “affare da collezionisti”: a Padova si è unito a due parole magiche, “conto-vendita”, per trasformarsi in un fenomeno sociale e commerciale in grado di dare una spallata alla crisi. Dietro alla novità, che sta impazzando tra le vie del centro, due donne che hanno saputo vedere oltre il vintage.

Nei loro negozi non c'è solo usato di altissima qualità: è possibile mettere in vendita abiti, borse, accessori. Ed ecco che le boutique si trasformano in piazze dove si incontrano le esigenze più disparate, con la new entry di coloro che possono liberare i propri armadi dagli “scheletri” più costosi.

Silvia Sottovia, in via san Pietro 101, lungo corso Milano, ha aperto Margi: una boutique “estensione del salotto di casa”, luogo in cui fino a pochi anni fa si trovava con le amiche per scambiarsi abiti griffati e vintage scovato in giro per l'Italia. Al motto “ciò che non metterò più (o non ho mai indossato) potrebbe piacere a te” ha unito una sfegatata passione per gli abiti d'annata. Ed ecco Margi: «L'idea è nata – spiega - sposando la passione per il vintage all'uso di scambiarci gli abiti tra amiche. Qui oltre che acquistare pezzi d'annata, si possono vendere capi firmati in conto vendita».

Stessa musica in via san Martino e Solferino 38, dove ha aperto i battenti da poche settimane Carpe Diem, grazie alla passione per il vintage della sua “madre naturale”, Elena Cozzi. Dopo il primo “esperimento” a Trieste, Elena ha puntato dritto al Veneto: prima di sbarcare a Padova infatti, ha aperto uno store a Venezia. «Credo nelle potenzialità del Veneto e spero che il nostro sforzo di ricerca di pezzi vintage e di usato di qualità sia apprezzato dai padovani. L'avvio è positivo, nonostante il periodo difficile che stanno attraversando le famiglie».

Al gusto del bello entrambi i negozi uniscono una strizzata d'occhio al portafogli: collezionisti a parte (capaci di impazzire per uno Chanel anni ’60) è pure possibile comprare griffe (nuove o usate, ma in perfetto stato) a prezzi dimezzati rispetto ai monomarca. Sia da Margi che da Carpe Diem si è lontani anni luce dal mercatino dell'usato: i pezzi vengono selezionati con cura, si stipula un contratto attraverso cui si mettono in vendita i capi. Insieme si decide il prezzo e quanto tempo la merce starà in negozio. Allo scadere del contratto, la propria parte di guadagno.

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