Si incatena all’albergo che l’ha licenziato

ABANO TERME. Un uomo di 58 anni di Bovolenta, Loris Trivellaro, si è incatenato ieri mattina davanti all’hotel Mioni Pezzato di via Marzia per manifestare contro il licenziamento dall'albergo...

ABANO TERME. Un uomo di 58 anni di Bovolenta, Loris Trivellaro, si è incatenato ieri mattina davanti all’hotel Mioni Pezzato di via Marzia per manifestare contro il licenziamento dall'albergo avvenuto il 16 luglio 2012. L'uomo si è presentato alle 9.30 del mattino e si è incatenato braccia e gambe al cancello d'entrata dell'hotel. Accanto a lui un cartellone che racconta la sua vicenda, compresa la causa di lavoro aperta nei confronti dell'albergo. «Sono stato accusato di aver rubato e di altre cose», dice Trivellaro, che attorno a mezzogiorno è stato convinto a desistere dalla moglie e dai due figli. «Facevo il fanghino e questa vicenda mi ha rovinato l'esistenza. Sono stato abbandonato da tutti. I sindacati mi hanno lasciato solo e lo stesso hanno fatto i sette avvocati a cui mi sono affidato in questi due anni. Voglio i danni morali e sono pronto a cominciare lo sciopero della fame. Al momento ho un lavoro, mi sono messo a fare il giardiniere e l'imbianchino, ma mi sento rovinato».

Pronta la risposta del titolare dell'albergo, Giovanni Mioni, che spiega la sua versione della vicenda: «Lui parla di mobbing, in realtà Trivellaro era noto per avere comportamenti non conformi sia ad un normale rapporto di lavoro che a livello personale», spiega Mioni. «Era solito rispondere e offendere sia i clienti che i dipendenti e per questo motivo siamo stati costretti ad aprire prima un procedimento disciplinare nei suoi confronti e poi a licenziarlo. Nella battaglia legale sono arrivato addirittura a una transazione, visto che avevo capito che l'uomo aveva bisogno di essere assistito. Mi auguro che le strutture lo assistano e che sia inserito nelle categorie protette», conclude Mioni. «Il dipendente ha lavorato da me per sei anni e ha chiuso tutti i rapporti di lavoro precedenti sempre per le sue difficoltà di rapportarsi con la società. Faccio un appello ai famigliari di Trivellato: gli stiano vicino, perchè ne ha bisogno». L'uomo si era incatenato anche il giorno dell'Epifania del 2013, ma anche lì era stato convinto a desistere dalla protesta. Allora c'erano 300 clienti in partenza, stavolta molti di meno.(f.fr.)

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