Si scioglie la banda di Sant’Elena d’Este dopo un trentennio di concerti e sfilate

Sei flauti traverso, due clarinetti, quattro trombe ottone. E ancora, due sax, due tromboni a tiro, un basso, una coppia di piatti in rame, una grancassa con mazza a tracolla e diciannove leggii. Da qualche giorno, curiosamente, tutti questi strumenti sono entrati a far parte del patrimonio del Comune di Sant’Elena. Il motivo? Purtroppo è molto triste: la Banda Musicale di Sant’Elena si è sciolta dopo quasi trent’anni di onorata attività. Fine di un’istituzione cittadina, dunque, e strumenti in soffitta a prender polvere chissà per quanti anni.
LA FINE DELLA BANDA
Un mancato ricambio generazionale, nessuno con la voglia di reggere le redini del gruppo, fondi sempre più carenti e ormai la formazione ridotta al lumicino: per questo motivo l’associazione Banda Musicale di Sant’Elena ha deciso di appendere gli strumenti al chiodo. «E’ stata una decisione sofferta e che ci fa molto male» spiega Antonia Bolzonella, che fondò la banda e che l’ha guidata da presidente fino ad oggi. «Purtroppo una serie di fattori hanno portato a non dare un ricambio generazionale alla banda, sempre più povera di giovani innamorati della musica e disposti a spendere del tempo per una gloriosa realtà come questa». Da sempre le nuove leve arrivavano dai corsi, avviati gratuitamente dall’associazione, e dalle scuole: «Abbiamo formato gratuitamente decine di piccoli musicisti, donando loro gratuitamente uno strumento. Peccato che nel tempo il rapporto con le scuole sia venuto meno e soprattutto siano sempre calati anche i fondi pubblici dedicati alla nostra associazione» continua la Bolzonella «Oggi riceviamo 1.500 euro all’anno: come possiamo pagare i corsi per i ragazzi, spesare le trasferte e comprare il materiale che ci serve con così pochi soldi?». A questo si aggiunge il fatto che la Bolzonella, 72 anni, da tempo cerca un successore, senza però aver mai avuto fortuna.
UNA LUNGA STORIA
La Banda Musicale di Sant’Elena è diventata associazione nel 2003 ma era già dal 1995 che operava, anno in cui alla direzione del gruppo arrivò il maestro Giuseppe Scotton. Fondamentale, in quegli anni, fu il sostegno del sindaco Dante Businarolo. Si può tuttavia dire che la banda aveva gettato le radici della sua storia già negli anni Ottanta, quando il Comune e la biblioteca civica – di cui la Bolzonella era presidente – avviarono i primi corsi di musica per i ragazzi assieme al maestro Luciano Limena, diplomato in clarinetto.
«La banda si era ritagliata una certa notorietà, tanto da essere invitata puntualmente alle rassegne a Padova dell’Ambac, l’associazione nazionale delle bande musicali», ricorda la Bolzonella. Per qualche anno il gruppo poteva contare anche su una nutrita squadra di majorettes, sparite già cinque anni fa. I quasi quaranta musicisti degli anni d’oro oggi sono scesi a meno di venti, alcuni anche sopra gli ottant’anni. La parola fine sopra la storia della banda è stata una scelta quasi forzata.
E ORA?
«Ora incameriamo gli strumenti e le divise della banda, poi vedremo se sarà possibile far ripartire qualcos'altro: magari non una banda m a un gruppo di musicisti che ha voglia di fare un po’ di musica» commenta il sindaco Emanuele Barbetta «Chi ha diretto questa realtà fino a oggi ci ha messo cuore e passione, ma non sono bastati e forse i tempi sono cambiati visto che quasi tutte le bande nei dintorni sono sparite, complice anche la grande capacità economica che occorre per far andare avanti queste iniziative». Effettivamente il mondo bandistico non gode di grandissima salute: a Este la banda cittadina raggiunse l'apice della notorietà sotto la direzione del maestro Gaetano Castelvetri ma declinò già dal mezzo secolo per poi sparire; a Stanghella ha chiuso i battenti da qualche anno la banda Giovani Artisti Musicisti; a Carceri e a Villa Estense continuano le esperienza di bande locali, ma più volte i gestori hanno denunciato crescenti difficoltà a mantenere l’attività. Tra le più floride, ma qui i finanziamenti comunali non mancano, c’è sicuramente la banda cittadina di Monselice. —
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