Si sgonfia il business della canapa legale Bioelix, 15 senza paga

La maxi struttura di Galzignano Terme è in difficoltà «Il ministero ha messo in discussione la nostra società» 

GALZIGNANO

Rischia di andare in fumo il futuro di Bioelix, la società che da Galzignano Terme che vendeva canapa legale e derivati per i grandi distributori italiani. Ieri mattina, a partire dalle 11, una decina di dipendenti della società si sono riuniti in presidio, assieme ai sindacalisti di Adl Cobas, davanti alle serre dell’azienda per chiedere il pagamento degli stipendi arretrati.

«Nelle scorse settimane» spiegano Filippo Zanotto e Carlo Vitelloni Freda, sindacalisti di Adl Cobas «sono arrivati da noi alla spicciolata una quindicina di ex dipendenti infuriati per il trattamento ricevuto e pronti a fare causa per ottenere il pagamento degli arretrati che l’azienda non aveva pagato. Le situazioni sono molto diverse, c’è chi attende anche 3 o 4 mila euro, chi molto meno, ma abbiamo riscontrato in tutti i casi una profonda irritazione e altrettanta delusione rispetto a un progetto in cui questi ragazzi, tutti più o meno under 40, avevano creduto strenuamente e che invece sembra riproporre alcuni tratti tipici dello sfruttamento del lavoro giovanile e di quello agricolo. Abbiamo cercato un contatto con l’azienda e con i suoi titolari Andrea Rampado e Andrea Ostellari (solo omonimo del senatore della Lega) con alterne fortune fino a trovarci costretti ad andare direttamente in azienda per un confronto».

E se l’accordo dopo alcuni momenti di tensione è stato disegnato, con il pagamento di quanto dovuto ai dipendenti in due tranche, l’una a fine novembre e l’altra per la fine dell’anno, la delusione dei dipendenti emerge comunque fortissima. «Sono arrivato da Milano per partecipare alla crescita del progetto» ha raccontato Francesco Ettore Gulotta, per 12 anni commerciale di grandi aziende olandesi del settore. «Credo nei principi della canapa legale, per questo ho deciso di trasferirmi a Padova e dare il mio apporto. Ma dopo pochi mesi mi trovo con un arretrato di migliaia di euro e con la delusione profonda di vedere sciupato un progetto in cui credevo».

A rispondere di una situazione che rischia di mettere un ipoteca sul futuro di Bioelix è il suo presidente Andrea Rampado. «Tutto è filato liscio fino a maggio di quest’anno» spiega Rampado «quando una circolare del ministero dell’Agricoltura ha messo in discussione la liceità di parte del nostro business. Un allarme, poi rientrato, che ci è costato parecchio. Ora abbiamo nuovi ordini e con gli anticipi contiamo di saldare quanto dovuto ai nostri collaboratori al più presto». —

Riccardo Sandre

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