Sicurezza, il richiamo del questore ai candidati: «No alle ricette fantasiose»

PADOVA. Oltre 600 arresti in un anno, più di 2 mila denunce, 64 mila persone identificate: sono i dati globali della Polizia di Stato a Padova nel 162° anniversario dalla fondazione. “Esserci sempre” è lo slogan scelto per l’occasione ed è il refrain ripetuto dal questore Ignazio Coccia fin dal suo insediamento. Il massimo dirigente della Polizia in città, durante il suo intervento, ha fatto anche un riferimento ai comitati e all’allarme sicurezza esploso in questo periodo preelettorale: «Sull’onda dei fenomeni criminosi sono state riportate le prese di posizione di politici amministratori e comitati più o meno spontanei, molte estremamente equilibrate, altre meno. Spesso alcuni degli intervistati non mancavano di proporre “ricette” per risolvere con straordinaria facilità il problema della sicurezza, spesso bypassando con disinvoltura la normativa vigente che tutti, non solo magistrati e forze dell’ordine, sono tenuti a rispettare scrupolosamente».
Problema risolto. Il questore Ignazio Coccia, nonostante i pochi mesi al vertice della questura di Padova, può già dire di avere risolto un problema: le spaccate in centro. Grazie all’attività organizzata con la Squadra mobile e la Squadra volante ha “tolto dalla piazza” uno a uno tutti i balordi che giravano di notte prendendo di mira i negozi. «Le misure decise in sede di Comitato di ordine e sicurezza pubblica hanno avuto pronta attuazione» ha evidenziato il questore, «e puntuali sono arrivati i risultati. Tutto questo grazie allo straordinario impegno e allo spirito di sacrificio di chi ha lavorato in strada di giorno e soprattutto di notte». In occasione dell’emergenza legata ai furti, infatti, la questura ha organizzato appositi servizi notturni per monitorare al meglio il fenomeno. «Prevenzione e repressione sono le direttrici maestre dell’attività delle forze dell’ordine» ha detto, «rimangono ancora una volta un sicuro presidio contro ricette a volte fantasiose che possono ingenerare derive pericolose».
Fiori all’occhiello. Il questore non ha mancato di ringraziare le punte di diamante della questura, le sezioni grazie a cui è possibile presentare un’attività operativa così ricca: la Squadra mobile di Marco Calì, la Squadra volante di Valeria Pace, la Digos di Stefano Fonsi, l’Ufficio immigrazione di Tullia Galliussi, la divisione amministrativa di Paola Marinelli, l’Anticrimine di Edoardo Cuozzo e poi il gabinetto, il cosiddetto “cervello” della questura, diretto da Alberto Battisti e Michela Bochicchio.
I premiati. Al termine della cerimonia, che si è tenuta alla sede del Secondo reparto mobile di via D’Acquapendente, sono stati premiati gli agenti che si sono distinti in alcune particolari operazioni: l’intervento in via Canestrini in occasione dell’omicidio Rao per esempio, o alcune importanti operazioni antidroga. Ecco l’elenco. Encomio solenne a: Dimitri Toniato, Daniele Cavalletto, Cristian Visentin, Denis Soranzo, Marco Ippolito, Luca Vacca, Daniele Greco. Lode a: Pasquale Scognamiglio, Pietro Angeletti, Stefano Benelle, Andrea Pinto, Massimo Sturaro, Luca Bucchini, Matteo Salmaso, Enrico Fantini, Dario Filaretti, Giuseppe Damiano, Augusto Greggio, Marco Zema, Vittorino Pavia, Sandro Sisto, Paolo Moro, Marco Pitzolu.
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