Silva: «Basta privilegi alla casta»
I Giovani di Confindustria con Ruffato: sì al taglio dei vitalizi in Regione

I COSTI DELLA CASTA. Qui sopra Clodovaldo Ruffato presidente del consiglio regionale veneto A destra l’assise riunita a Palazzo Ferro Fini e a sinistra Luca Cordero di Montezemolo Jacopo Silva è un suo stretto collaboratore
PADOVA.
Una bella cura dimagrante per la «casta». Per dire «basta agli stratosferici e inaccettabili costi della politica italiana» e per invitare il governo Berlusconi e il ministro Tremonti a essere più credibili di fronte alle imprese e alle famiglie venete e di tutta Italia.
Ma soprattutto per sostenere con forza il disegno di legge di Clodovaldo Ruffato, padovano doc e presidente del Consiglio regionale, sul taglio dei vitalizi agli ex consiglieri regionali. E' questo il messaggio che stamattina porterà la delegazione dei Giovani Imprenditori di Confindustria Padova, composta da una ventina di imprenditori under 40 guidata dal presidente del Gruppo Giovani degli industriali padovani Jacopo Silva, a Palazzo Ferro Fini a Venezia. Dove a riceverli sarà proprio il paladino pidiellino di questa stretta sui trattamenti pensionistici. A Ruffato, il condottiero Silva, classe 1973, manda già un segnale positivo: «Il tempo delle promesse e delle parole al vento è finito. Sui costi della politica il Veneto dia l'esempio: il presidente del consiglio vada pure avanti con il taglio sui vitalizi dei consiglieri, noi lo sosteniamo».
Jacopo Silva, partiamo da questo suo appello: vi sentite traditi dal governo?
Traditi non è la parola più corretta. La situazione è ben peggiore, perché da troppi anni questa classe politica detta falsi proclami e false promesse. Ci sentiamo presi letteralmente in giro, questa è la verità. Così abbiamo deciso di fare una «gita» a Venezia.
Gita? Si spieghi meglio.
E' chiaro che la nostra delegazione rappresenta la parte green del mondo industriale padovano e veneto, ma il senso di questa missione nella casa della politica regionale tocca, coinvolge e unisce l'amarezza e la rabbia dell'intera società veneta. Dai giovani universitari senza futuro alle famiglie monoreddito che non riescono da più di un anno ad arrivare con i soldi a fine mese, sino ovviamente agli enormi problemi che stanno soffocando la voglia di fare impresa di migliaia di piccoli e grandi imprenditori di questo territori: il nostro grado di sopportazione è finito, non ce la facciamo più!
L'abolizione dei vitalizi è invocata da più parti, a partire da Udc e Pd.
Per una volta non si tratta di colori politici, e lo dimostra il fatto che sia proprio Ruffato, sponda Pdl, a portare avanti a spada tratta questa proposta. E' questione di essere ragionevoli del resto. Ma chi ha stabilito che per alcuni anni di incarico come consigliere politico, uno debba prendere una pensione da nababbi sino al termine dei suoi giorni? Il presidente di Confindustria Pavin, o io stesso che guido i Giovani, così come tanti altri leader del sistema economico, non ci pensiamo nemmeno ad ottenere un trattamento vitalizio simile: questo sistema è una vergogna del sistema politico italiano. Non a caso la chiamano casta.
Ascolterete tranquillamente Ruffato?
Siamo grati al presidente Ruffato per questa opportunità e per l'attenzione alle prospettive dei giovani nel mondo del lavoro e dell'impresa. Viviamo in un momento delicato, per affrontarlo servono tutte le energie migliori, capacità di innovare e di assumersi sfide impegnative. Siamo convinti che tornare a crescere del 2%, e quindi del 4% a Padova e in Veneto, sia possibile. Ma servono scelte coraggiose come questa sui vitalizi.
I giovani sono una vera emergenza per lei vero?
Sì. Su scuola e università, mercato del lavoro e fisco servono riforme concrete. Va nella giusta direzione l'orientamento del governo ad un forfait fiscale al 5% per le nuove imprese guidate da giovani fino a 35 anni per cinque anni. E' forse l'unico segnale positivo di questa manovra.
Ha citato la Finanziaria, come la vede?
Dico solo questo: è stata presentata come la manovra della svolta, con delle premesse iniziali buone. Ma ne è uscita vuota, e la cosa più paradossale, che più dà fastidio alla gente, è che si dice diventi operativa dal 2013, con i primi risultati fra 3 anni. E' l'ennesima presa in giro.
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