Sindaco leghista, fidanzata rumena: gossip no stop in paese

Lui difende la sua love story e posta su Facebook un “avviso” ai concittadini: «Ora basta, avete rotto»
Il sindaco e la fidanzata
Il sindaco e la fidanzata

GALLIERA VENETA. Il sindaco difende su Facebook il suo diritto all'amore con la giovane compagna - di origini rumene - e ai detrattori livorosi, moralisti e vagamente razzisti non la manda a dire: «Avete rotto i c...», dritto e senza censure.

Il post raccoglie centinaia di like e commenti di sostegno. Stefano Bonaldo, 37 anni, è alla guida di Galliera dal 2009, con il sostegno di una civica di centrodestra; vicino alla Lega, alle ultime regionali ha scelto di sostenere il progetto di Tosi. Lo scorso anno, a cavallo di San Valentino, si è fidanzato con Madalina Damaschin, una ventenne nata in Romania che qui in Italia ha trovato opportunità e lavoro. Della sua relazione Bonaldo non ha certo fatto mistero, è felice con lei e su Facebook non si contano le foto con la compagna. Ma il paese è piccolo e ha iniziato a mormorare subito, con il solito - scontatissimo - florilegio di pregiudizi: rumena e giovane, pure bionda e bella, decisamente tutte qualità «inaccettabili». Al punto che il sindaco ha abbandonato ogni aplomb istituzionale, ha pubblicato una foto della sua lei che lo bacia e si è sfogato: «Dopo tutto questo tempo non so cosa Madalina trovi in me. Ma avere gli occhi puntati contro non è sempre facile, soprattutto quando a condire il tutto c'è il pregiudizio, qualità molto di moda in questi tempi. Ecco allora il sindaco con la rumena, il vecchio con la giovane, la bella con lo sfigato e via discorrendo. Oppure quando si mormora è incinta, ah no, forse ha già un figlio, ha abortito, è minorenne, si sono sposati in segreto».

La chiosa: «Siamo Madalina e io, e voi avete rotto». Senza se e senza ma. Quasi 400 like e tutti commenti di plauso: «Siate felici e fregatene!» Del resto, sono tempi in cui pure i sindaci di provincia prendono insulti di ogni tipo: travolti dal tritacarne dell'antipolitica, finiscono additati come causa di ogni malefatta. Ma «almeno sull'amore lasciamoli in pace», ammicca un cittadino. (s.b.)

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