Sinigaglia: «Revisori dei conti Usl È solo una lottizzazione Lega-Fi»

Il consigliere regionale Pd punta l’indice su Littamè passato da via Scrovegni all’Azienda ospedaliera E incalza la giunta Zaia anche sullo Iov: «Senza direttore scientifico si rischia di ipotecarne il futuro»
CARRAI - CONFERNZA ALLO IOV. CARRAI - CONFERNZA ALLO IOV.
CARRAI - CONFERNZA ALLO IOV. CARRAI - CONFERNZA ALLO IOV.

Nomine «scandalose», nel metodo e nel merito. Frutto della lottizzazione nel centrodestra che governa il Veneto dal 2010. Claudio Sinigaglia, consigliere regionale del Partito democratico, non usa mezzi termini e attacca a testa bassa sulle nomine dei revisori dei conti nelle Usl padovane.

La giunta Zaia ha provveduto (giusto agli sgoccioli del 2013...) ad indicare due dei tre membri del collegio sindacale delle aziende sanitarie. L’organismo - che ha il fondamentale compito di vidimare contabilità e bilanci - verrà integrato con la nomina che spetta invece alla Conferenze dei sindaci.

Ma soprattutto a Padova e provincia si profila un assetto a senso unico, che Singaglia bolla, appunto, come «lo scandaloso frutto della concertazione fra il governatore Zaia, il suo vice Zorzato e Padrin, presidente della Commissione sanità». Insomma, i tre big della maggioranza politica che conta su Lega, Ncd e Forza Italia.

I nomi dei nuovi revisori.

Per il Padovano, ecco il quadro definito dalla delibera regionale. Nell'Usl 15 di Cittadella i revisori dei conti nominati sono Teddi Cavinato e Giorgio Franz; nell'Usl 16 di Padova e Piove di Sacco Ezio Piovesan e Gianni Fior; nell'Usl 17 di Este Gianfranco Grigolon e Pericle Predielis; infine, nell'Azienda ospedaliera Luca Littamè e Paolo Zampieri.

L'identikit politico.

«Quattro leghisti Doc più un altro targato Pdl. Una lottizzazione spietata» sbotta Sinigaglia che sciorina l'identikit politico dei nominati dalla Regione, «Nell'Usl 16 Piovesan è il capogruppo Pdl nel consiglio comunale di Albignasego. Nell'Usl 17 hanno piazzato Grigolon, assessore leghista a San Martino di Lupari, e Predielis che nel 1995 è stato candidato sempre della Lega alle Regionali. Nell'Usl 15 Cavinato è consigliere leghista sempre a San Martino di Lupari».

Infine, il caso più eclatante: «Luca Littamè che come revisore dei conti passa dall'Usl 16 all'Azienda. È consigliere comunale della Lega a palazzo Moroni e insieme assessore in Provincia».

Respinta al mittente.

«La delibera datata 30 dicembre è una super cantonata» insiste il consigliere Pd, «Zaia deve ritirarla subito. Se i revisori dei conti nelle Usl sono nomine politiche, allora bisogna procedere come in tutte le altre garantendo le minoranze. Altrimenti, si può applicare il sorteggio o affidarsi ad una commissione che sceglie in base ai curricula. Ma Zaia non può fingere di non sapere. Già aveva detto che i direttori generali delle Usl erano stati scelti in base al merito e proprio sui revisori dei conti aveva alzato le mani: “Non chiedetemi nulla...”. Ecco, adesso si è capito bene chi ha deciso e come li hanno scelti. Eppure in uno scenario della sanità veneta come quello attuale, proprio i revisori rappresentano un elemento di garanzia nel controllo dei bilanci. Se rispondono alla politica, invece, si rischia e anche tanto...».

Iov e preoccupazioni.

La nomina di Domenico Mantoan (direttore generale della sanità veneta) a commissario straordinario dell'Istituto oncologico veneto è un passo avanti, tuttavia non stempera le preoccupazioni per il futuro dell'Irccs padovano con sede al Busonera.

«Lo Iov è stato dimenticato e stritolato» osserva Sinigaglia, «E ora si rischia di ipotecarne il destino. Proprio per l'indecisione del governatore Zaia. Così si indebolisce lo Iov. Una prospettiva voluta? Mi auguro che non sia così».

Sinigaglia ragiona a voce alta: «Lo Iov era senza direttore generale: ora arriva il commissario per tutto il 2014. Ma manca sempre il direttore scientifico, figura chiave perché ha il compito di gestire risorse e trovare finanziamenti, dare impulso alla ricerca, favorire le pubblicazioni scientifiche. Serve autorevolezza per un ruolo simile da cui dipende molto dello sviluppo dell'Ircss».

Infine, il capitolo del trasloco annunciato alla Torre della Stanga degli uffici amministrativi. «È una riorganizzazione che risponde ad un piano o no?» si domanda il consigliere regionale Pd, «Significa trasferire direzioni e amministrazione per guadagnare spazio a favore dei posti di degenza e degli ambulatori? Bene, ma finora non mi pare che al contratto d'affitto faccia riscontro un preciso e dettagliato programma di trasloco e riorganizzazione degli spazi all’interno del Busonera». (e.m.)

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