Slot machine, il Tar “boccia” gli otto baristi

Le slot machines in città potranno funzionare solo dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 22. Questa l'ordinanza antislot voluta dal primo cittadino leghista, Massimo Bitonci, ieri incoronata definitivamente anche dal Tar Veneto. La sentenza definitiva del Tar mette la parola fine alla querelle tra baristi e sindaco, non alle polemiche naturalmente. A fare ricorso otto bar padovani: l'Osteria dai Tosi, in via Donizelli, all'Arcella; il bar Nimar, in corso Spagna; Elle & Emme, in via Beato Pellegrino; il Tucano, in via Cavallotti; Daveli, in via Guizza; Al Trombon, in via Maroncelli; Panik bar in via Po e Zagolin, in via Avanzo. I titolari dei locali infatti avevano prima fatto ricorso al Tribunale amministrativo e poi chiesto una sospensiva al presidente in attesa della sentenza finale. Secondo i baristi la decisione del sindaco metteva in pericolo al loro possibilità di fare affari. Tant'è che un mese fa la terza sezione del tribunale amministrativo aveva sospeso l'ordinanza del sindaco accogliendo il ricorso dei baristi perché il provvedimento del Comune era «di immediato e grave pregiudizio per le parti ricorrenti». Ora il nuovo e definitivo ribaltone. Nella vicenda ha avuto un notevole peso l’accurata istruttoria, richiamata nel preambolo e depositata in atti, svolta soprattutto dall’Ulss 16, dalla quale risulta la presenza nel comune di Padova di 500 adulti affetti da sindrome di Gap (gioco d’azzardo patologico, ndr) di cui 250 in carico all’Ulss con aggravio di oneri per il Comune. Inoltre Palazzo Moroni aveva sottolineato come il numero di apparecchi fosse andato aumentando fino all'attuale capillare distribuzione di 40 sale gioco autorizzate. Le stesse ragioni, ora definitive, che il Tar aveva addotto in prima istanza, quando i giudici avevano ritenuto di primaria importanza la riduzione del gioco patologico rispetto alla contrazione dei profitti. Ora, nelle aule della giustizia, resta da chiudersi un altro procedimento, ovvero il ricorso del Bingo che è un'opposizione al Tar ma "nel merito" della questione. Il Comune si dice fiducioso perché un ricorso simile è già stato presentato a Milano contro il sindaco Pisapia e ha avuto esito positivo per l'Amministrazione. «Penso che questa vicenda si sia chiusa nella maniera più positiva», esulta Bitonci, «la nostra è una delle prime ordinanze che disciplina le slot in Italia. E' la dimostrazione che quella dell'Amministrazione è un'ordinanza a favore della popolazione. La ludopatia è una malattia i cui casi sono in aumento, Padova compresa. A chi gioca non mi stanco di ripetere: andate a passeggiare, andate al cinema, state assieme ad altre persone e non buttate stipendi e pensioni davanti alle macchinette. Mentre alla polizia locale ho dato precise indicazioni: di effettuare controlli a campione per sanzionare eventuali trasgressori».
(e.sci.)
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