Smog e Euro 4 rinviato il blocco alla circolazione di tutti i mezzi

MARIAN - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - CONTROLLI VIGILI ANTI SMOG
MARIAN - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - CONTROLLI VIGILI ANTI SMOG

Rinviato il blocco alla circolazione per i veicoli Euro 4 che avrebbe dovuto scattare domani. Il ministro Costa ha dunque risposto alle sollecitazioni delle Regioni dell’Accordo di Bacino Padano confermando il rinvio dell’entrata in vigore dei blocchi dei veicoli Euro4 Diesel.

La Regione Veneto, con decreto in via di pubblicazione, ha recepito nella giornata di ieri l'accordo con il Ministero prorogando lo slittamento del blocco dei suddetti veicoli fino al mantenimento dello stato di emergenza da Covid-19. Rimane quindi invariato il contenuto dell’ordinanza comunale. «Bene che finalmente ci sia chiarezza in merito», ha detto l’assessore all’Ambiente Chiara Gallani, «negli ultimi giorni i comuni avevano grosse difficoltà dettate dall’incertezza. Il ministro Costa ha anche accolto l’impegno delle Regioni nell’individuare ulteriori misure da mettere in campo da subito per rispondere alla drammatica situazione della qualità dell’aria nella pianura padana, ma ad oggi ancora attendiamo che queste misure siano condivise con i territori e i cittadini e che siano specificati gli strumenti con cui attuarle».

Per l’assessore Gallani si potrebbe ad esempio partire dall’allungare l’accordo fino al 30 aprile «per quanto sappiamo bene che aprile è un mese meno problematico per l’inquinamento rispetto a quelli invernali. Allo stesso modo si potrebbe anticipare l’entrata in vigore in autunno, così da guadagnare due mesi. Così come importante sarebbe agire su tutto il territorio regionale, senza lasciare soli i Capoluoghi di Provincia ad adottare misure non recepite dai Comuni circostanti. Inoltre sarebbe necessario intervenire in maniera chiara e concreta sugli impianti termici: ad oggi manca ancora il registro aggiornato per i controlli sulle biomasse e una seria politica disincentivante. Come Comune agiamo sempre in rete con gli altri Capoluoghi, nel rispetto dell’accordo, quindi continuiamo con i provvedimenti entrati in vigore ad ottobre senza modificare l’ordinanza. Come ho già avuto modo di dire certamente questa non è una soluzione ottimale per la nostra aria ma la situazione pandemica rende alcune scelte purtroppo necessarie».

Nel 2020 l’aria della città è stata illegale per 80 volte, in pratica un giorno ogni quattro e mezzo. E il numero sale a 87 se anziché considerare i rilevamenti della centralina della Mandria si prendono a campione quelli di via Internato Ignoto, la stazione Arpav più vicina all’inceneritore di San Lazzaro, che negli anni ha sempre registrato Pm10 al di sopra della media urbana. Nel 2018 gli sforamenti del limite giornaliero di 50 microgrammi per metro cubo di Pm10 erano stati 60. Nel 2019 si era arrivati a 61. Nel 2020 sono stati 80, nonostante i mesi di lockdown. «Un periodo ininfluente», ha spiegato nei giorni scorsi Lucio Passi, responsabile politiche antismog di Legambiente, «perché ormai le condizioni atmosferiche non erano più favorevoli all’accumulo in aria delle micropolveri». I giorni di sforamento del limite si sono registrati per metà (41) entro il 9 marzo, quando è scattato il primo lockdown, in piccola parte (6) entro le restrizioni di fine marzo e per il resto fra ottobre (8), novembre (16) e dicembre (6). —





Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova