Società sotto inchiesta per evasione, Bitonci è nel collegio sindacale

Indagine della Finanza sulla Alpiturist: avrebbe sottratto al Fisco 3,6 milioni. Il primo cittadino di Padova figura fra i revisori dei conti

PADOVA. La contestazione, per una società che ha un capitale di 207mila euro, è di tutto rispetto: oltre 3,6 milioni di euro sottratti alla tassazione e un’evasione Iva di 400 mila euro. L’oggetto dell’indagine della Guardia di finanza, tenenza di Asiago, è la società immobiliare Alpiturist Spa come raccontato da Il Giornale di Vicenza. C’è un dettaglio, però, che fin qui non è emerso. Ovvero che nel collegio sindacale della società con sede a Roana, cioè nell’organo di controllo interno, siede Massimo Bitonci.

Il sindaco, in questo caso non solo dal punto di visto amministrativo, è stato nominato nell’ambito dell’organo di controllo della società vicentina il primo settembre del 2013 e il suo mandato ha una durata di tre esercizi contabili. Iscritto nel registro dei revisori legali, Bitonci – come emerge dalla dichiarazione della sua situazione patrimoniale e altre cariche del 30 luglio 2015 (documento pubblico) – è membro dei collegi sindacali di La Meccanica Srl di Cittadella, Nexen Spa di Galliera Veneta e, appunto, Alpiturist di Roana. Non c’è a oggi, è bene dirlo, nessun coinvolgimento diretto di Bitonci. Ma è altrettanto evidente che alla luce delle contestazioni mosse dalle Fiamme gialle il collegio sindacale – presieduto da Antonio Sgarbossa e che oltre a Bitonci vede come sindaco effettivo Alessandro Gatti – risulta quanto meno non aver svolto con puntualità le sue funzioni. Che sono quelle di controllo della legalità visto che è chiamato a vigilare «sull’osservanza della legge e dello statuto, sul rispetto dei principi di corretta amministrazione e in particolare sull’adeguatezza dell’assetto organizzativo, amministrativo e contabile adottato dalla società sul suo concreto».

L’indagine degli uomini della Finanza vicentina è durata più di un anno e ora i risultati sono nelle mani della procura e dell’Agenzia delle entrate provinciale. Durante le verifiche condotte dalla Fiamme gialle sull’immobiliare è emerso, inoltre, come la società, per diversi anni, abbia impiegato 19 operai irregolarmente e 13 completamente in nero. Per quest’ultimo aspetto è subito scattata nei confronti di Alpiturist una sanzione per oltre 100mila euro.

I finanzieri della tenenza di Asiago hanno inoltre segnalato Roberto Rigoni, 66 anni, amministratore unico della società alla procura per dichiarazione infedele e per il reato di truffa aggravata ai danni dell’Inps in quanto, secondo quanto ricostruito dalla Finanza sulla base della contabilità parallela ritrovata, l’impresa ha usufruito indebitamente per diverse annualità della cassa integrazione.

Alpiturist e Rigoni (socio al 49%, mentre il 51% della Spa è detenuto da Paolo Rigoni) hanno contestato le conclusioni dei finanzieri presentando un ricorso al tribunale del Riesame.

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