Soldi per i permessi, in Questura arrivano gli ispettori

In manette dipendente, chiedeva dai 900 ai 2.500 euro ai cinesi per velocizzare le pratiche
FERRO - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - PORTONE INGRESSO UFFICIO IMMIGRAZIONE QUESTURA
FERRO - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - PORTONE INGRESSO UFFICIO IMMIGRAZIONE QUESTURA

PADOVA. Lavorava all’Ufficio immigrazione della Questura di Padova ma intascava tangenti per agevolare e velocizzare il rilascio dei permessi di soggiorno e dei ricongiungimenti familiari. Approfittava degli immigrati di etnia cinese che, è cosa nota, hanno a disposizione denaro contante in grande quantità. Pierangelo Capuzzo, 44 anni, assistente della polizia di stato con funzioni di collaboratore tecnico, è stato arrestato dai suoi stessi colleghi che gli contestano i reati di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, falsità ideologica in atto pubblico e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Con lui è finito in manette anche il broker assicurativo di origini cinesi Xinmiao Chen, 27 anni, il suo tramite con la comunità cinese. Il Ministero dell’Interno ha disposto un’ispezione all’interno dell’Ufficio immigrazione.

Chi fa indagini sa come funzionano certi meccanismi. È raro che il dipendente di un ufficio simile si sia comportato in questo modo senza colleghi complici o anche solo conniventi. Gli ispettori ministeriali cercheranno di capire questo. Ed è quello che stanno cercando di capire anche gli investigatori della Squadra mobile del primo dirigente Giorgio Di Munno. Sono stati loro a sviluppare l’indagine che è durata quasi quattro mesi ed è culminata nell’arresto di martedì pomeriggio.

Capuzzo e Chen si erano incontrati nella tarda mattinata nel parcheggio di un bar in via Morosini, laterale di via Piovese. Stavolta però, a differenza delle altre, c’erano gli investigatori della Mobile. Gli agenti hanno atteso che venisse consegnata la mazzetta per uscire allo scoperto. All’indagine hanno collaborato anche i militari della Guardia di finanza per gli accertamenti bancari.

Sì, perché secondo quanto emerso Capuzzo chiedeva una cifra che poteva variare dai 900 ai 2.500 euro. In questo modo riusciva a portare a casa anche 6 mila euro al mese. L’agente è stato sospeso dal servizio a tempo indeterminato con un decreto del questore Gianfranco Bernabei.

Per quanto riguarda i cittadini cinesi che hanno pagato tangenti per ottenere il permesso di soggiorno, rischiano la revoca del documento nel caso in cui fosse accertato che non avevano titolo per ottenerlo. Gli investigatori stanno cercando di sviluppare un ulteriore fronte d’indagine. C’è il sospetto che Capuzzo e Chen gestissero un traffico di minori in arrivo dalla Cina. Perquisendo l’abitazione del poliziotto, gli investigatori hanno sequestrato alcune formine in silicone. Si tratterebbe di impronte digitali di bambini di cui non si conoscono le generalità.

e.ferro@mattinopadova.it

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