Solesino, finiscono in rete i nomi di chi non paga le multe

Sul sito del Comune per due mesi con indirizzo e targa dell’auto. Il consigliere Paribello: «Pronti alla class action»
SOLESINO. C’è un ottantacinquenne di Solesino che dovrà pagare 2.264 euro per una multa presa il 25 giugno 2013 in via Nazionale. C’è invece un cinquantenne di Ceregnano che di euro dovrà sborsarne quasi 8 mila, per aver infranto più volte i limiti di velocità al volante della sua auto. Questi due trasgressori sono in buona compagnia, perché con loro ci sono altri 645 sventurati. Le loro gesta sono state pubblicizzate per una sessantina di giorni sul sito del Comune di Solesino, con nomi, cognomi, targa del veicolo, luogo in cui è stata emessa la sanzione e importo della multa. Sono le famigerate sanzioni iscritte a ruolo, quelle che poi dovrà incassare Equitalia. Per errore sono state messe online e adesso girano che è un piacere. Se n’è accorto un consigliere comunale di Sant’Elena, che adesso sta cercando di aiutare chi si ritiene danneggiato. «Abbiamo contattato un avvocato, siamo pronti per una class action» dice Antonio Paribello.


La vicenda è destinata a finire sul tavolo del Garante della privacy perché sono stati messi a disposizione di tutti una quantità infinita di dati sensibili. Sono gli allegati alla “determinazione numero 69 del 21 giugno 2017”: 618 mila euro di multe mai pagate, che diventano esecutive con le relative maggiorazioni. Il documento è firmato dal responsabile del servizio, il comandante della polizia locale Maurizio Cavatton. Di seguito vengono allegate sette pagine fitte-fitte di nomi, targhe, indirizzi di residenza e relativi importi delle multe mai pagate. Chi grida alla gogna non esagera. L’elenco è rimasto online quasi due mesi. L’ultima modifica del sito del Comune di Solesino è datata 22 agosto 2017, ed è presumibile che in quella data sia stato tolto il malloppo. Anche perché nel frattempo i documenti sono stati scaricati e hanno iniziato a girare da una mail all’altra, da un telefonino a un tablet. E in una girandola di condivisioni e rimbalzi questo elenco di “cattivi pagatori” ora è a disposizione di una infinità di persone.


«Un esempio pratico su come possono essere usati quei dati?» evidenzia Paribello. «Un nome e cognome, codice fiscale e indirizzo, possono essere usati in qualsiasi negozio di telefonia con una fotocopia scansionata dove vengono sostituiti i dati, con due righe di falsa delega. In questo modo si può attivare una nuova utenza telefonica a nome dell’ignaro soggetto con tutti i rischi che possono intercorrere, specie in un periodo storico come questo».


Nell’elenco ci sono persone, aziende, società di leasing, c’è persino una squadra di calcio di Monselice. Sono indicati i giorni in cui è stata emessa la sanzione e anche il punto esatto in cui è stata rilevata l’infrazione. Sono multe elevate tra il 2013 e il 2014. E dietro a ogni riga c’è una persona con la sua storia, le cose dette alla moglie, al responsabile dell’azienda, ai figli, all’amico, ai parenti. Il paese è piccolo, la gente mormora. Non è bello camminare in piazza sapendo che tutti sono a conoscenza del debito di 3 mila euro nei confronti di Equitalia. La polizia locale di Solesino opera in convenzione anche con i Comuni di Sant’Elena, Granze e Pozzonovo. «Con grave negligenza sono stati pubblicati in chiaro, senza rispettare la normativa sulla privacy centinaia e centinaia di nomi e cognomi» attacca nuovamente Paribello, che evidentemente ha raccolto le proteste di alcuni cittadini di Sant’Elena. «È un fatto gravissimo, il Comune di Solesino ha messo tutti alla gogna pubblica. E come se non bastasse ci sono presupposti penali».


Pare che dopo un paio di mesi qualcuno sia andato a battere i pugni in municipio, accendendo così i riflettori su un errore madornale che potrebbe avere conseguenze gravi in termini di sanzioni da parte del Garante della privacy.


La vicenda pone ancora una volta l’accento sul micidiale strumento chiamato scout speed, un autovelox mobile che gli agenti utilizzano rimanendo in auto e che non necessita di alcuna indicazione sulla strada. I vigili puntano un veicolo e immediatamente viene rilevata la velocità, l’eventuale infrazione e la relativa multa.


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