«Solo una polemica sterile le opere sono certificate»

In seguito all’esplosione della polemica sulla mostra di Banksy è prontamente arrivata la risposta di Anna Breda, organizzatrice dell’esposizione e titolare dello Spazio Anna Breda di via Vescovado,...

In seguito all’esplosione della polemica sulla mostra di Banksy è prontamente arrivata la risposta di Anna Breda, organizzatrice dell’esposizione e titolare dello Spazio Anna Breda di via Vescovado, la quale si è detta scocciata dal comportamento dello street artist Kenny Random: «Sono sconvolta per quello che è accaduto, se Kenny Random fosse stato professionale come lo sono io non sarebbe venuto qua in maniera isterica, ma mi avrebbe parlato in separata sede» ha commentato Anna Breda, riferendosi all’incursione dell’artista di giovedì sera, durante l’inaugurazione.

«Abbiamo in tutto 11 opere in esposizione, di cui 6 sono serigrafie originali, numerate, firmate dall’artista e con tanto di certificato di autenticità. Le altre per questioni di sicurezza e di reperibilità, visto che devono arrivare da Londra, sono rappresentate in stampe da esposizione. È chiaro che qualora una persona volesse comprare l’opera nel giro di qualche settimana gli arriverebbe a casa con il suo certificato di autenticità e tutto il resto» ha continuato infastidita la gallerista. «Io ho una galleria seria, una faccia e una dignità da salvaguardare. Non vendo baguette, nessuno esce dalla mia galleria con il quadro sotto braccio. Quando un cliente acquista un’opera gliela prepariamo con il certificato di autenticità firmato dall’artista e gliela recapitiamo a casa. Polemiche sterili come questa non dovrebbero neanche esistere».

Anna Breda in seguito al post diffuso su Facebook da Kenny Random aveva già dato la sua risposta in modo che chiunque leggesse la pagina dell’artista potesse conoscere anche la sua versione dei fatti: «La galleria Spazio Anna Breda si dissocia da queste voci diffamatorie. L’evento è stato creato grazie allo sforzo da parte di alcuni sponsor che hanno sostenuto le spese economiche per l’organizzazione della mostra e per poter dare la possibilità, per la terza volta nel nostro Paese, di ammirare uno degli artisti contemporanei più importanti al mondo. Le opere esposte sono originali, per una piccola parte abbiamo scelto di avere delle opere da esposizione, pratica diffusa in tutto il mondo dal momento in cui, per questioni di sicurezza e di responsabilità, viene data la possibilità alle gallerie private di esporre al pubblico il concept che Banksy vuole diffondere alla popolazione».(a.f.)

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova