Sono dodici i bravissimi dello scientifico Nievo di Padova, per due c’è anche la lode

Federico Sartore
Padova. Sono dodici diplomati con voto a doppio zero per il liceo scientifico Ippolito Nievo, che quest’anno si era già fatto notare, grazie ai propri studenti, per importanti affermazioni e trofei conquistati alle olimpiadi di Matematica, Fisica e Astronomia.

Cecilia Callegaro
Quanto alla maturità, fra le sei sezioni che hanno affrontato l’esame di stato spiccano in particolare i nomi di Otello Mascardi (5°) e Biancamaria Boev (5B), unici in tutta la scuola ad aver conquistato anche la lode.

Norberto Gregolin Zanetti
Altri dieci ragazzi hanno raggiunto l’ambito “cento”: in 5° c’è Norberto Gregolin Zanetti, in 5C Leonardo Barzon; in 5D i centini sono due, Gianmarco Milan e Federico Sartore, mentre in 5E i bravissimi sono tre: Pietro Tolin, Cecilia Turetta ed Eleonora Vittadello.

Biancamaria Boev
Ultimi ma non meno importanti, i centini della 5F: Sofia Antonucci, Cecilia Callegaro e Giulia Fabris. I maturandi del 2019 sono stati i primi tra i nati nel nuovo millennio (classe 2000) nonché i primi ad aver sperimentato la maturità riformata, che quest’anno dopo molto tempo ha cambiato formula.
I ragazzi del liceo scientifico, in particolare, alla seconda prova hanno dovuto svolgere esercizi sia di matematica sia di fisica, mentre in passato la prova era incentrata su una sola delle due materie.
Un cambiamento che tanti ragazzi hanno visto come positivo: se è pur vero che in un certo senso aumenta la difficoltà, sostengono in molti, è altrettanto vero anche che aumentano le possibilità di dimostrare la propria preparazione.
Agli studenti del liceo Nievo che hanno ormai concluso il loro ciclo di studi, e a coloro che torneranno sui banchi a settembre, il preside Maurizio Sartori ha rivolto un augurio dal sito della scuola.
«Se passate in rassegna i vostri ricordi, spero si trovino anche le emozioni e gli affetti: l’affetto dei compagni, la stima degli insegnanti, un giorno o più in cui vi siete sentiti speciali» scrive il dirigente scolastico. «Anche questo è un dono. Perché vi permette di vedere positivo, di accorgervi dei colori, di ricercare le cose belle, di vivere con entusiasmo. Al suono della campanella si chiude un tempo e se ne apre un altro: un augurio, di cuore, a tutti, che sia un tempo di vita, di gioia, di crescita». —
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