Sono due gli indagati per la truffa dei fogli rosa

ANGUILLARA VENETA. I reati contestati sono pesanti. Truffa continuata e aggravata dall’abuso di prestazione d’opera e falso materiale commesso dal pubblico ufficiale in autorizzazioni amministrative fuori dall’esercizio delle proprie funzioni per Pierluigi De Marchi, 41 anni di Candiana, titolare dell’omonima autoscuola con sede ad Anguillara in viale Chiesa 26, mentre è chiamato a rispondere di concorso nella truffa anche il cugino Andrea De Marchi, accusato pure di usurpazione di funzioni pubbliche. L’inchiesta sui falsi “fogli rosa” va avanti, arricchendosi di nuovi risvolti e di un indagato in più. Un’inchiesta coordinata dal pubblico ministero padovano Francesco Tonon che ha acquisito agli atti gli ultimi rapporti dei carabinieri della stazione dell’Arma di Bagnoli, gli investigatori pronti ad avviare i primi accertamenti in seguito alle segnalazioni di una cliente dell’autoscuola residente a Tribano. Segnalazione poi confermata da un fatto del tutto casuale, un incidente avvenuto nel Rodigino, a San Martino di Venezze: il “foglio rosa” di un ragazzo, alla guida di un’auto coinvolta in uno scontro, risultava falso e il corrispettivo non esisteva nel registro della Motorizzazione Civile.
Secondo le risultanze dell’indagine nell’estate 2014 Pierluigi De Marchi avrebbe incassato da almeno 4 clienti della sua autoscuola rispettivamente 300, 585, 200 e 400 euro, consegnando in cambio i fogli rosa contraffatti e promettendo l’iscrizione e la partecipazione all’esame per ottenere la patente nella sede della Motorizzazione. Al contrario i 4 aspiranti automobilisti non erano mai stati iscritti negli elenchi dei candidati al test. Non solo. Nella primavera 2013 sempre il titolare della scuola-guida, con il cugino Andrea avrebbe fatto credere a un’altra ignara cliente di aver sostenuto e superato l’esame dietro il pagamento di 150 euro. Il 4 aprile dello stesso anno la signora fa un’amara scoperta: il suo esame non era mai stato nemmeno prenotato alla Motorizzazione. E quel signor Andrea, presentato dal titolare dell’autoscuola come un funzionario esaminatore della Motorizzazione, era un millantatore, anzi un usurpatore di titoli. E per giunta cugino di Pierluigi De Marchi, che avrebbe realizzato quei documenti contraffatti lavorando d’ingegno e di abilità al computer, dopo aver scannerizzato dei fogli rosa veri attraverso i quali “costruiva” i duplicati finti. Duplicati fasulli che, essendo in parte compilati a mano, avrebbero fatto insospettire qualche frequentatore della sua autoscuola. Qualcun altro era del tutto tranquillo, come il ragazzo protagonista dell’incidente del Rodigino che ha avvertito i “sudori freddi” quando la polizia stradale, dopo aver controllato il foglio rosa consegnato, gli aveva contestato la falsità dell’atto.
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