«Sono salito sul furgone e l'ho picchiato»

 Interrogatorio di garanzia per Gioj Pavan, nato a Chioggia e residente in un campo nomadi di Piove di Sacco, 24 anni, incensurato. E' stato sentito dal Gip Mariella Fino in merito all'aggressione del paninaro di Ponte di Brenta. «Eravamo ubriachi - ha raccontato - gli abbiamo chiesto dei panini ma lui ce li ha serviti male. Sono salito sul furgoncino e ho iniziato a picchiarlo. Nella colluttazione è caduta a terra la cassa che non era fissata bene. Allora mio fratello l'ha presa e portata via».  Pavan si era presentato in caserma martedì scorso, sperando di alleggerire la propria posizione: ha aiutato i carabinieri a trovare il cassetto del registratore di cassa portato via al paninaro dopo il pestaggio, ha ammesso anche allora di essere stato presente, ma che a portare via i soldi (la cassa che venne poi ritrovata a Salzano, che conteneva 800 euro) sarebbe stato il fratello minorenne. Nell'ordinanza che dispone la custodia cautelare in carcere il gip scrive: «La custodia carceraria è la sola misura idonea a scongiurare il rischio di recidiva, perché una forma di cautela non custodiale non impedirebbe all'indagato di commettere altri delitti».  Dunque per Gioj Pavan si sono spalancate le porte del carcere. Che già si aperte aperte per Fiore Ricci, 20 anni, nomade di Albignasego, sottoposto a fermo per rapina aggravata in concorso. Davanti alla dottoressa Fino, Ricci ha ammesso di aver aggredito Andrea Adriani, 28 anni, il paninaro della Riviera, domenica notte, tuttavia ha negato di aver rubato l'incasso. La domenica precedente, di notte, Ricci e Pavan, insieme ad altri nomadi (circa otto) si sono fermati dal paninaro per mangiare qualche piadina prima di rincasare. Ma all'improvviso qualcosa è andato storto. Secondo l'accusa, Ricci e Pavan, che si sono lamentati del servizio, sono saliti sul furgone e hanno cominciato a prendere a calci e pugni il titolare, Andrea Adriani.