Sorpresi e arrestati mentre saccheggiano l’hotel Magnolia

La coppia di ladri aveva scardinato un centinaio di porte nell’albergo abbandonato per rubare due vecchi computer
Di Gianni Biasetto

ABANO. Li hanno beccati in pieno giorno mentre stavano saccheggiando le cento stanze dislocate nei vari piani dell'albergo Magnolia di Abano.

Dabija Tudor, ventenne moldavo, e Cursaru Mihai, ventiquattro anni, rumeno, sono stati arrestati venerdì pomeriggio da una pattuglia dei carabinieri della compagnia di Abano mentre si trovavano all'interno dell'hotel, che è chiuso ormai da parecchi anni.

Notevoli i danni alla struttura di via Volta arrecati dai due malviventi che, ieri mattina, dopo essere finiti sotto processo per direttissima sono stati rimessi in libertà.

Magro invece il bottino: due vecchi computer e altro materiale di poco valore. Per entrare nelle stanze la coppia ha scassato le serrature mettendo di fatto fuori uso un centinaio di porte.

A chiamare i carabinieri venerdì è stato lo stesso titolare del Magnolia che si è insospettito quando ha notato alcune persiane aperte. All'arrivo degli uomini dell'Arma, uno dei due ha tentato la fuga ma è stato subito bloccato. L'Hotel Magnolia non è il primo tra gli alberghi chiusi (ormai oltre una ventina tra Abano, Montegrotto e Teolo) a finire nel mirino dei malviventi.

Quanto successo l'altro ieri è il segno del degrado in cui versa l'area termale. La stessa cosa in passato era successa all'Hotel Montecarlo, in centro a Montegrotto. I titolari della struttura, per evitare il ripetersi delle intrusioni e dei vandalismi, hanno "murato" tutti gli accessi. Altri hanno fatto la stessa cosa. Quello degli alberghi chiusi è davvero un bel problema.

Che si è accentuato negli ultimi anni per via della crisi economica che via via ha colpito altre strutture. Sono diventati (non tutti) ricettacolo di malavita e di vandalismo. Un brutto biglietto da visita per un'area che si fregia di essere ancora il centro termale più importante d'Europa. La più famosa delle strutture inattive è il Grand Hotel Orologio nel cuore della città. Un albergo un tempo simbolo della mondanità e del pregio di un'area che attirava turisti da tutta Europa e che oggi è diventato l'emblema della decadenza.

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