Sospetta evasione, in sette nei guai

Sono tutti artigiani o piccoli imprenditore. E tutti avevano usufruito delle prestazioni di due ditte di servizi che, oltre a fornire prestazioni professionali – almeno stando alla contestazione del capo d’accusa – avrebbero anche garantito una certa quota di fatture per operazioni inesistenti con l’obiettivo di evadere le imposte sui redditi o sul valore aggiunto. Insomma, frodare il fisco e non pagare le tasse. Ora in sei si ritroveranno a processo davanti al giudice monocratico di Padova, Marina Ventura, il prossimo 15 febbraio per rispondere di dichiarazione fraudolenta mediante l’uso di fatture per operazioni inesistenti: Doriana Boschetti, 60 anni di Padova titolare dell’omonima ditta individuale; Andrea Grigio, 50 di Albignasego (legale rappresentante di Ezenia Net sas); Amedeo Bettin, 71 di Noventa Padovana (legale rappresentante di Orlando srl); Davide Visentin, 62 di Albignasego (titolare dell’agenzia immobiliare Visentin a Padova); Marco Cerato, 32 anni di Villafranca Padovana ( titolare della ditta individuale Cema); Tatiana Gallenda, 45 di Saonara (titolare di uno showroom). Stralciata la posizione di un altro imprenditore, Andrea Gobbo, 46 anni di Padova, proprietario di una ditta di trasformatori: ha chiesto di essere giudicato nell’ambito di un rito alternativo davanti al gup Lara Fortuna il prossimo 25 febbraio. L’inchiesta era stata coordinata dal pm Giorgio Falcone e affidata al Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza: gli imputati devono rispondere di fatture false per importi dai 10 mila ai 59 mila euro (solo Gobbo); gli altri dai dai 5 mila ai 16 mila euro. (cri.gen.)
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