Sotto processo per truffa viene assolto dal giudice

 
POZZONOVO.
Si è chiuso ieri con la sentenza di «non luogo a procedere» il processo a carico di Antonio Sturaro, 57 anni di Pozzonovo. L'uomo era accusato di truffa aggravata nei confronti di una società di leasing e di una assicurazione. Nel febbraio 2002, infatti, Sturaro aveva prodotto - o comunque ricevuto - due fatture false per un importo totale di circa 60 mila euro. I documenti testimoniavano l'acquisto di un carrello elevatore e di un generatore dalla ditta Piemme sas di Massimo Pettenello di Cassola, in provincia di Vicenza.  Attraverso le due fatture fasulle, Sturaro era riuscito ad ottenere un finanziamento da una società di leasing, la Finemiro (poi divenuta Neos Finance). Non solo. Nel denunciare il furto del carrello elevatore e del generatore, aveva anche chiesto il risarcimento alla Milano Assicurazioni, che con Finemiro aveva stipulato la polizza per assicurare, anche contro il furto, tutti i beni di proprietà della società di leasing concessi in locazione.  Peccato che il furto non fosse mai avvenuto e che non avesse mai avuto luogo nemmeno l'acquisto di carrello e generatore.  La truffa era stato portata alla luce grazie alle indagini di un ispettore della compagnia di assicurazione. La Piemme aveva infatti chiuso i battenti nel 2001, il carrello era talmente vecchio che non era nemmeno possibile risalire all'anno di produzione e la matricola del generatore non è risultata appartenere alla Piemme.  Ieri, in tribunale ad Este, il pubblico ministero aveva chiesto per Sturaro un anno e sei mesi di carcere, mentre Finemiro e Milano Assicurazioni, costituitesi parti civili, avevano chiesto il rimborso dei danni per un totale che si avvicinava ai 60 mila euro. Il giudice ordinario Linda Arata ha però optato per il «non luogo a procedere», poiché il danno economico è risultato irrilevante e perché una delle querele era stata presentata oltre i termini previsti dalla legge.

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