Aragoste sarde, tartufi e carni da sogno: Sotto il salone la tavola di Natale dei padovani

Le curiosità nel cuore di Padova tra prelibatezze e pietanze esotiche. non può mancare il vino delle grandi occasioni: «Anche oltre i mille euro per le bottiglie quotate». Il viaggio tra i commercianti soddisfatti. «Quest’anno il 10 per cento di incassi in più. Merito del marchio Unesco»

Felice Paduano
Sotto il Salone a Padova, lo shopping culinario per Natale
Sotto il Salone a Padova, lo shopping culinario per Natale

È iniziato l’ultimo weekend prima di Natale. Migliaia le persone che hanno preso d’assalto il centro storico. Parcheggi completi già da prima di mezzogiorno, tram e bus sempre strapieni.

«C’è ancora più gente rispetto all’anno scorso a fare la spesa delle Eccellenze Italiane, specialmente quelle venete - spiega il presidente del Consorzio Il Salone, Alberto Cisotto - è anche l’effetto concreto della proclamazione della Cucina Italiana come Patrimonio Unesco.

Si parla della crescita del 10% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso per le 45 botteghe del Salone».

Pescheria Adriatica (chioggiotti da anni in città). «Il pesce più venduto è il branzino selvaggio pescato nel mar Adriatico, che costa 40 euro al chilo», spiega Matteo Scuttari, «tanti acquisti anche per l’aragosta sarda a 150 euro al chilo, gli scampi pescati nei mari lontani, i gamberoni rossi di Mazara del Vallo e anche per il rombo.

È mio cliente anche l’assessore Diego Bonavina, che ha comprato calamari e gamberi rossi. Per la cena della vigilia consiglio capesante e canoce, spaghetti a vongole e rombo con le patate e le bietole, come da tradizione istriana».

Macelleria Boutique della Polpetta. «Ancora una volta il re della tavola è il cappone ripieno, che pesa in genere due chili e mezzo e costa 40 euro», dice il titolare Francesco Canton, «stiamo vendendo anche tanti arrosti con più tipi di carne assieme, tanta carne per il bollito misto e, naturalmente, anche tanti cotechini e soppresse venete».

Pastificio Artusi. «C’è il grande ritorno dei tortellini classici da mettere nel brodo di manzo», osserva Federica Fiocco a nome dei fratelli Roberto ed Enrico Artusi, «alla grande anche i ravioli al tartufo a 22 euro al chilo e pure quelli alla rapa rossa».

Golosità, dove si trovano dolciumi per tutti i gusti. «Sto vendendo tantissimi panettoni», sottolinea l’italo-brasiliana Rosilene Albuquerque, che faceva parte del direttivo del Consorzio negli anni del presidente Paolo Martin. «Molto richiesti i panettoni firmati dal panificio Scuro, di Bassano del Grappa e da Lenti, prodotto a Grottaglie, in Puglia. Le entrate vanno bene».

Artista del Vegetariano. «Meglio dell’anno scorso», dicono i coniugi Cristina Biollo e Massimo Penello. «Ancora una volta il prodotto più venduto è il radicchio tardivo di Treviso e nello specifico quello di Zero Branco, offerto a 9-10 euro al chilo.

Vanno bene anche l’orchidea-radicchietto di Gorizia, a 30 euro al chilo, che somiglia ad un’opera d’arte e a richiesta anche il tartufo bianco, che costa intorno ai 4 mila euro al chilo, che, naturalmente viene venduto a grammo come l’oro».

Bottega Veneta. «Tra i formaggi più richiesti il Blu di Camalò», spiega Alberto Cisotto. «Lo vendiamo a 50 euro al chilo. Poi abbiamo il Capo di Stato Ubriaco e Maestoso a 5,6 euro all’etto, e anche un grana straordinario di capra a 85 euro al chilo».

Alì Market sempre sotto al Salone. La novità è che la famiglia Canella ha messo a disposizione dei clienti un consulente che insegna a come cucinare bene la carne. Per il resto sono in vendita anche le bistecche di Kobe fatte arrivare dal Giappone (dove i bovini vengono allevati con latte e miele e anche con la musica classica in sottofondo). Lo sfizio di assaggiare una carne così originale costa 176 euro al chilo. I padovani (e anche i turisti) comprano anche tanto vino.

Ai Trulli di Piero Labate, ad esempio, sono state vendute già tante bottiglie di champagne, altri vini francesi che costano anche oltre mille euro a bottiglia ed una valanga di amarone, pinot nero dell’Alto Adige, Sassicaia ed Ornellaia.

Anche al pomeriggio grandi affari nei negozi di abbigliamento e sulle 140 bancarelle della fiera di Natale.

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