Spacciatore rassegnato si ammanetta da solo davanti ai poliziotti

Vende una dose di marijuana e si rende conto dell'errore Trentaquattrenne del Niger si consegna agli agenti
INVESTIGATORI. Da sinistra, Renato Ragnelli e il capo della Mobile Marco Calì
INVESTIGATORI. Da sinistra, Renato Ragnelli e il capo della Mobile Marco Calì
 Prima ha venduto una dose di droga ad un poliziotto in borghese poi, quando se n'è reso conto, ha chiesto le manette e se le è messe ai polsi da solo. Dura la vita dello spacciatore, avrà pensato Ahaz Arzika Azizi (nella foto), 34 anni, originario del Niger, beccato l'altro ieri in via Curzola dalla squadra mobile del vice questore aggiunto Marco Calì. Il giovane si trovava in un parco poco lontano dalla chiesa e stava fumando uno spinello. A quel punto un agente in borghese della Mobile gli si è avvicinato, chiedendo se per caso aveva una dose di droga da vendergli. Affare fatto. La situazione è precipitata nel momento in cui il poliziotto ha chiesto allo straniero di seguirlo in auto per andare a prendere i soldi. Appena si è seduto in auto infatti, l'immigrato si è trovato circondato da altri due agenti che, esibendo i tesserini, l'hanno messo di fronte alle sue responsabilità. A quel punto, rassegnato, ha chiesto che gli venissero consegnate le manette, suscitando anche un certo stupore. Arzika è stato portato in questura e perquisito: in tasca aveva 10 involucri pieni zeppi di marijuana pronta al consumo. Per questo motivo è stato arrestato. Dura la vita dello spacciatore.

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