«Spaccio, sporcizia e risse»: a Padova l'sos dei residenti di via Avanzo

Protestano gli abitanti, i commercianti e i pendolari. E chiedono aiuto: «Tante segnalazioni finora inutili. Vendo il negozio, ma qui nessuno compra»

PADOVA. Residenti e commercianti che vivono e lavorano nei palazzoni dietro la stazione, sono esasperati. Gruppi di magrebini- denunciano - spacciano a tutte le ore del pomeriggio e della notte bivaccando in via Jacopo Avanzo, nell’area compresa tra l’incrocio con via Calzetta e il sottopasso.

Occupano gli spazi tra le rastrelliere per le bici e l’ascensore, bevono lasciando quasi sempre a terra bottiglie e rifiuti. Non mancano le liti tra loro per accaparrarsi i clienti, che arrivano in auto sia da via Annibale da Bassano che da Via del Plebiscito.

Il degrado, da quando è iniziata la pandemia, è peggiorato lamentano gli abitanti. Sia i residenti del civico 23 che i negozianti con le attività sulla strada, tra cui Corrado Pavan e l’imprenditore Paolin, hanno ripetutamente segnalato al Comune e alle forze dell’ordine la crescita dello spaccio nell’area.

Si lamentano anche i pendolari che abitano all’Arcella e utilizzano il treno per raggiungere il posto di lavoro. Tra questi c’è il medico Vincenzo Morrone che va in treno a Montebelluna.

«Ho segnalato la situazione decine di volte alle istituzioni competenti», osserva il dottore, «Abitare vicino alla stazione dovrebbe essere un valore aggiunto, invece per me è diventato un incubo. Sono anni che dietro la stazione sono presenti, sia di giorno che di notte, numerosi spacciatori, che fanno quello che vogliono. È possibile che non riescano a mandarli via?».

Prende posizione anche Federica Favaron, amministratrice condominiale: «Sono stanca di spedire mail al Comune e alle forze dell’ordine per conto dei condomini» sottolinea l’amministratrice. «Prima della pandemia la centrale dello spaccio era davanti alla stazione, adesso è in via Avanzo. Tra l’altro a pochi passi dal Posto di Polizia e nelle vicinanze della sede di Azienda Zero.

Tempo fa si è parlato tanto di riqualificazione anche di quest’area e, invece, non è stato fatto nulla. Non si va da nessuna parte se poi, a livello commerciale e urbanistico, il Comune si limita ad assistere passivamente al proliferare dei negozi etnici proprio in questo tratto di via Avanzo. Nelle ultime settimane sono state aperte dai bengalesi altre due attività; un negozio di ortofrutta e una macelleria islamica. Per rendere più sicura e più bella la zona servono botteghe di qualità».

Un commerciante che da anni cerca di combattere il degrado davanti al suo negozio di autoricambi è Corrado Pavan. «Quando fu eletto, Sergio Giordani ci aveva dato segnali di cambiamento e di miglioramento della qualità della vita. «Ho messo in vendita la mia attività, ma nessuno la vuole per ovvi motivi» dice Pavan. «Come mai le istituzioni non sono ancora riuscite ad eliminare la malavita che si ritrova davanti ai nostri negozi?». 

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