Spritz taroccati con alcolici da discount: verso il processo per i bar

PADOVA. Bottiglie di Vanity, un intruglio già pronto definito Mix Spritz, poi Aperitif, Aperspritz e ancora Aperbitter o 90Z. Nell’arco di un anno i bar più gettonati dal “popolo degli spritz” e finiti sotto la lente d’ingrandimento della procura per aver offerto aperitivi taroccati, hanno comprato a pochi euro intere casse di bevande alcoliche dal colore rosso venduti sugli scaffali dei discount. Ma nessuna bottiglia di Campari o Aperol, i classici superalcolici previsti dalla ricetta originale dello spritz, il cui costo è almeno il triplo. Lo conferma il risultato dell’inchiesta coordinata dal pm Sergio Dini ormai verso la conclusione.
Il magistrato ha fatto controllare dalla Guardia di Finanza le bolle d’ordine e d’acquisto delle bevande impiegate nei dieci bar i cui titolari o legali rappresentanti risultano indagati per frode in commercio: tra il marzo 2011 e il marzo 2012 dai locali sono state acquistate 1440 bottiglie di Aperitif, 1300 di Mix Spritz, mille di Aperspritz, 2440 di Aperbitter, 140 di 90Z. Poche le bottiglie di Campari e Aperol utilizzate per l’aperitivo più popolare, nonostante la pubblicità di spritz a un euro e 50 o addirittura a 3 euro prevedesse i due alcolici di prima qualità. L’unico pubblico esercizio che è ricorso soltanto in poche occasioni a quei surrogati economici è stato il Maleva in piazza San Marco a Monselice gestito da Paola Girotto, meta di un blitz delle Fiamme Gialle il 3 agosto scorso. In altri bar, nemmeno l’ombra di Aperol e Campari.
L’indagine era nata dal sospetto di un finanziere: si era accorto come il suo spritz fosse una miscela di alcolici di sottomarca, nonostante il prezzo salato. Il primo controllo si verifica il 10 maggio nel bar il Portello in via Belzoni 147 di Leilei Li, seguono altri accertamenti il 3 agosto al Les Tulipes Cafè di Mariella Bertolin in via San Martino e Solferino 19 a Padova e al Maleva di Monselice, il 14 settembre al Bar Caffè San Clemente in via San Clemente 16 sempre a Padova. Nella città del Santo l’11 novembre viene messo a punto un vero e proprio blitz al Vanity Lounge Cafè in via Medoaco 3 di Alessandro De Rossi, al Fly Art in Galleria Tito Livio di Suzana Berisha, a El Pilar in piazza dei Signori gestito dalla cinese Shuang Yu Hu, al Bar dei Osei in piazza dei Frutti di Anna Cherubini; in provincia al Movembik di Vigonza in via Cavour gestito da Nicola Ulgelmo e al Dogma di Campodarsego in via Antoniana di cui è titolare Pietro Duca.
Cristina Genesin
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