Spuntoni d'acciaio contro i bivacchi

I vandali hanno fra i 13 e i 15 anni: indiziati dell'incendio al Plebiscito
SPUNTONI ANTI-SEDUTA. La struttura che i residenti di Mortise hanno fatto installare per impedire ai ragazzi di sedersi nello spazio condominiale
SPUNTONI ANTI-SEDUTA. La struttura che i residenti di Mortise hanno fatto installare per impedire ai ragazzi di sedersi nello spazio condominiale
 Il raid incendiario agli impianti sportivi del Plebiscito è solo la punta dell'iceberg. Qui, in quartiere, l'esistenza di una baby-gang è cosa nota da tempo. Sono già scattate anche diverse contromisure, come gli spuntoni in acciaio per impedire il bivacco in una piazza.
 O come le 6 panchine rimosse dal piazzale interno di un condominio, per eliminare il chiasso notturno. Ma prima di vedere come ha reagito il quartiere, bisogna tracciare un identikit della M.D.M., i cui membri si sono autonominati Mafia di Mortise.  Hanno tra i 13 i 15 anni e sono italiani. Girano in bici, non usano scooter. «Ma se li vedi in faccia, capisci subito che sono loro», giura un commerciante che chiede di rimanere anonimo. Il loro quartier generale è il quadrilatero compreso tra via Lanari, via Di Lenna e via Cavalieri di Vittorio Veneto. Spuntano verso il tardo pomeriggio e si piazzano in una delle tante aree verdi che costeggiano la strada. Lo stesso accade nelle ore serali. Fino a qualche mese fa il gruppetto di giovanissimi aveva individuato un ampio piazzale tra i palazzoni di via Lanari. Gli schiamazzi fino all'alba hanno indispettito i residenti che, stanchi di essere insultati ad ogni rimostranza, hanno deciso di munire di triangoli d'acciaio il piano rialzato che contiene le prese d'aria del garage sotterraneo e che era stato trasformato in una lunga e spaziosa panchina. Fine del bivacco. Il gruppetto si è spostato ad una cinquantina di metri, sempre sotto i palazzoni, in un rettangolo di cemento circondato da una siepe in cui erano state installate sei panchine. Dopo un mese di terapia intensiva a suon di urla, risate e bestemmie, i residenti si sono fiondati in Comune e sono riusciti ad ottenerne lo spostamento. Ora le panchine sono state posizionate nel piccolo luna park.  Passeggiando in quartiere, chiacchierando con giovani e meno giovani, spuntano anche alcuni nomi di possibili appartenenti alla gang: Thomas, Cedric... Bulli di quartiere, «gente che non scherza» e che probabilmente arriverebbe anche ad incendiare il bar in un complesso sportivo o a fare irruzione in una canonica lordando ovunque. Chi li conosce dice che tra questi vandali c'è chi abita in via Lanari, chi invece nel limitrofo quartiere di Torre. Per ora, comunque, sono tutti semplici sospetti.  Quel che è certo, è che a Torre e Mortise ormai da tempo si susseguono episodi non proprio rassicuranti. Si sospetta che ci sia la M.D.A. anche dietro il furto del fondo cassa alla festa democratica di Torre a fine luglio. Anche in quell'occasione è stata vista gente che si allontanava in bicicletta. Niente targhe, niente scooter rumorosi, niente caschi con la visiera scura. Le solite, temute, biciclette.  

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