Stadio al Plebiscito, il centrodestra è contro

L’ex presidente di quartiere Rettore annuncia una petizione: problemi di viabilità e smog. Gottardo: soluzione temporanea

PADOVA. La ristrutturazione dello stadio Plebiscito all’Arcella, così come l’ha progettata l’attuale amministrazione, non s’ha da fare. In prima fila ad opporsi al progetto c’è Luisella Rettore, ex presidente del Consiglio di Quartiere Nord ed esponente del centrodestra cittadino che ha contribuito alla vittoria di Bitonci nel 2014.

«Numerosi residenti mi hanno consigliato di promuovere una raccolta di firme per fermare il progetto del Comune di far venire il Padova, seppure temporaneamente, a giocare al Plebiscito», spiega Rettore, «Perché spendere così tanti soldi quando in città uno stadio c’è già? Il sindaco ha vinto la sua battaglia anche con i voti dell’Arcella. Come mai noi politici del centrodestra assieme ai comitati di base, non siamo stati consultati? Le partite del Padova porterebbero più traffico e, quindi, un ulteriore innalzamento delle Pm10».

Semaforo rosso anche da Andrea Rossi, ex consigliere della Circoscrizione 2: «I parcheggi, vuoti nelle giornate in cui non ci sono partite, diventerebbero attrazione di ulteriore degrado. Arriverebbero prostitute, spacciatori e tossicodipenti. Noi residenti non ci stiamo. E poi perché spendere tanti altri soldi per una scelta politica, che, alla fine, sarebbe solo temporanea?». Prende posizione l’ex sindaco e parlamentare Settimo Gottardo che abita dietro lo stadio del Plebiscito. «Il progetto in questione deve essere considerato dal punto di vista complessivo e agganciato al progetto dell’ipotizzata Cittadella dello Sport intorno allo stadio Euganeo», sostiene Gottardo, primo cittadino tra il 1982 ed il 1987, «Personalmente non ho paura né dell’ampliamento del Plebiscito né dei parcheggi visto che all’Arcella, da quando è arrivato il tram, c’è bisogno sempre di spazi per la sosta delle auto. Ma il sindaco deve mettere in chiaro, con una trasparenza maggiore, che il ruolo del futuro Plebiscito deve viaggiare in parallelo con il programma, iniziato a metà degli anni ’80, per realizzare la Cittadella dello Sport, in zona ovest. Il primo cittadino deve garantire la temporaneità delle partite di calcio al Plebiscito dove andrebbe migliorata la viabilità e, nello stesso tempo, rilanciare il progetto della Cittadella dello Sport che dovrebbe contenere tutte le strutture essenziali per gli altri sport . È urgente ripetere quello che, tra gli anni ’80 e ’90, fu realizzato in città dai presidenti Marino Puggina e Sergio Giordani, dall’allenatore Mauro Sandreani e dai giocatori di quel periodo».

 

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