Stazione, un nuovo B&B per combattere il degrado

STAZIONE. Un nuovo e moderno Bed &Breakfast a pochi metri dalle cucine popolari, gestite da Suor Lia. Il piccolo albergo è situato al primo piano, lato incrocio con via Ugo Foscolo, del civico 24 di via Nicolò Tommaseo. Si tratta dello stabile limitrofo alla mensa per la povera gente, un palazzo in buone condizioni, sia all’interno sia all’esterno. L’imprenditore, che ha effettuato l’investimento, Renato Veronese, è un nome noto sia nel campo del commercio degli accessori per le automobili che nel settore alberghiero. È lo stesso ex-titolare del maxi-negozio, Renato Autoradio che, sino a sette anni fa, era aperto all’incrocio tra le vie Stazione e Cairoli e che, attualmente, assieme alla sua famiglia, gestisce, in via Pirano 2, nel cosiddetto Tronco Morto del quartiere Sacro Cuore, ai piedi del cavalcaferrovia Camerini, Casa Camilla, considerato dal sito Tripadvisor, uno dei B&B di Padova più eleganti ed esclusivi, realizzato in stile old america secondo i criteri più qualificati della moderna bio-architettura.
Il nuovo piccolo albergo, in zona Stazione, si chiama Casa Camilla City. Al momento dispone di sei camere, tutte arredate con un gusto molto raffinato e dotato di tutti i servizi. Naturalmente, visto che è situato ad appena trecento metri dall’ingresso della stazione, il B & B ha la finalità di catturare la domanda dei forestieri, che arrivano a Padova in treno o per esigenze di lavoro o per motivi turistici. Scontate le reazioni dei residenti e dei commercianti che hanno le attività nella zona della stazione.
«Sono veramente felice che da queste parti sia stata aperta un’attività pulita, gestita da un imprenditore italiano», sottolinea Mario Cavaliere, gestore del Caffè Dersut all’angolo di corso del Popolo. «Non l’ennesimo kebab, che, in genere, attira anche i balordi e gli sfaccendati. Il degrado di questa zona si può e si deve sconfiggere soltanto favorendo le scelte commerciali d’imprenditori italiani, che hanno il coraggio d’investire anche in una zona a rischio come questa».
Felice Paduano
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