Stevanato spegne 70 candeline con una stagione di assunzioni

Appena sarà pronto il nuovo stabilimento saranno assorbiti 80 dipendenti  Il gruppo continua ad espandersi: entro giugno un centro di ricerca a Boston

PIOMBINO DESE. Stevanato festeggia i suoi 70 anni con una nuova stagione di assunzioni. Entro giugno, quando le prime linee produttive del nuovo stabilimento (che prevede un investimento complessivo di 140 milioni di euro) saranno in funzione, il gruppo di Piombino Dese punta all’assunzione di 80 nuovi collaboratori. Per l’anno prossimo invece è prevista l’inaugurazione di un nuovo centro di ricerca a Boston, area dove si produce circa il 30% delle nuove molecole dell’intero settore farmaceutico globale. Una nuova apertura, con un costo di startup di 2 milioni, con 20 operatori, che porterà a 15 gli stabilimenti di Stevanato nel mondo.

crescita globale

Una crescita notevole, quella dell’azienda, dal 1949, anno di nascita della Ompi di Zelarino (Venezia). Uno sviluppo realizzato per linee interne ed esterne, sempre mirando all’acquisizione di know how, di nuovi prodotti e mercati. Un percorso iniziato nel 1971 con l’acquisizione di un’altra piccola società che produceva macchine per la realizzazione di contenitori in vetro. Una realtà, la Spami, ad oggi divisione engineering del gruppo, che produce e commercializza macchinari per realizzazione di quegli stessi contenitori per l’industria farmaceutica che Stevanato distribuisce ai quattro angoli del mondo.

acquisizioni

«Lo sviluppo per linee esterne ci ha visto sempre molto attivi», ricorda l’ad del gruppo, Franco Stevanato. «Nel 1993 abbiamo acquisito l’Alfamatic di Latina, per aggiungere un prodotto nuovo e nuove competenze al gruppo ma pure per inserirci in quel distretto farmaceutico del Lazio che era un punto di riferimento. Poi è stata la volta, nel 2005, della Medical Glass di Bratislava, il nostro primo passo verso l’internazionalizzazione della produzione. Nel 2008 mio fratello Marco (attuale vicepresidente del gruppo) ha lavorato per l’apertura del nostro stabilimento in Messico. Poi la Cina, l’acquisizione di Innoscan in Danimarca, la Balda in Germania nel 2016, fino all’apertura in Brasile, l’anno scorso. Una crescita che ci ha imposto una rapida evoluzione sia nella gestione che nel management: ad oggi il nostro Cda ha 7 componenti indipendenti molti dei quali provenienti dal mondo farmaceutico globale».

508 milioni di fatturato

Oggi l’azienda, 3.740 dipendenti nel mondo e 1.800 in Italia (a Piombino Dese 1.600) fattura 508,7 milioni di euro: ne faceva 125,9 nel 2008. «Abbiamo scelto di guardare al nostro futuro a lungo termine», conclude Stevanato, «puntando alle potenzialità di un mercato che globalmente cresce del 5% annuo ma con segmenti ancora più performativi. Abbiamo declinato le nostre risorse per ottenere i risultati stabiliti e siamo pronti a proseguire nel trend di crescita attuale con un occhio al grande mercato indiano dove già esportiamo molto. Guardiamo al futuro di un settore che mira a cure diffuse a tutti e che vuole arrivare a garantire un’aspettativa di vita intorno ai 120 anni. Il nostro compito è accompagnare questo processo con soluzioni innovative, con device capaci di migliorare la qualità della vita e con un offerta all’avanguardia che supporti l’evoluzione dei nostri clienti globali».

Riccardo Sandre

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova