Stop alla manutenzione di strade e ponti, la provincia di Padova teme la scure di Salvini
In ballo 8 milioni e mezzo di euro già assegnati. I Comuni più penalizzati: Mestrino, Saccolongo, Borgo Veneto, Torreglia, Campodarsego, Veggiano e i Colli Euganei

Quasi otto milioni e mezzo di euro. È la scure di Salvini sulla provincia di Padova nel triennio 2025-2028 riguardo la manutenzione straordinaria di strade e ponti. Più della metà riguardano le annate 2025-2026. Fondi già assegnati e poi tolti con la Manovra e il Milleproroghe.
Opere importanti per il territorio, per la vita dei cittadini, per il collegamento tra Comuni, per la stessa città di Padova, già messe a bilancio, che forse non si faranno più.
Si tratta dell’allargamento, asfaltatura e sistemazione di strade provinciali, ma anche indagini strutturali su ponti, consolidamento di argini, paramassi, opere idrauliche che coinvolgono i comuni di Mestrino, Saccolongo, Borgo Veneto, Torreglia, Megliadino San Vitale, Campodarsego, Veggiano, i colli Euganei, i ponti sui fiumi Adige e Brenta. Sicurezza addio.
Una tagliola voluta dal ministro delle Infrastrutture che ha già fatto partire le lettere per dire stop ai lavori dei cantieri, ma che domani incontrerà gli amministratori «nell’ottica di una proficua e leale collaborazione» si legge nella lettera di convocazione e che quindi forse è pronto a fare marcia indietro.
«Serve immediatamente un tavolo per recuperare queste risorse» aveva chiesto Pasquale Gandolfi, presidente dell’Unione Province d’Italia che la scorsa settimana ha incontrato la premier Meloni.

Soldi per il ponte sullo Stretto
I tagli alle Province italiane e alle città metropolitane applicati da quest’anno fino al 2036 ammontano complessivamente a 1, 7 miliardi di euro. Un miliardo e mezzo sarà destinato alla costruzione del Ponte sullo stretto di Messina, quasi 200 milioni vengono dirottati sull’Alta Velocità ferroviaria Milano-Venezia. Il Veneto doveva ricevere 38 milioni, ne arriveranno 26. Solo per il biennio 2025-2026 il taglio è del 70% che si attesta sul 50% su tutti i fondi fino al 2029. Stessa sorte per le risorse che erano state assegnate alle Province dal 2030 al 2036.
Gli interventi tagliati
La tagliola arrivata a metà anno non è colmabile e mette in seria difficoltà gli enti del territorio.
Per il momento alla Provincia non arriveranno, ad esempio, 200mila euro su un’opera da 250mila per le perizie sullo stato di salute dei ponti; due milioni di euro su un intervento da 2 milioni e 300mila euro per l’allargamento della strada provinciale 72 di Mestrino; 835mila di euro per la manutenzione straordinaria del manto stradale della bretella di accesso al casello di Santa Margherita d’Adige; 450mila euro per la sistemazione del dissesto idrogeologico a Torreglia.
Per l’anno 2026 i tagli raggiungono i due milioni e mezzo. Riguardano le strade provinciali 32 e 18, la messa in sicurezza dei tombotti dei Colli Euganei (piccole depressioni del terreno che raccolgono le acque piovane); la manutenzione straordinaria di alcuni ponti sul fiume Brenta e Adige, la sistemazione ed allargamento di tratti della Provinciale 13 nei comuni di Mestrino, Veggiano e Saccolongo.
«Situazione drammatica»
Pasquale Gandolfi, presidente dell’Unione Province d’Italia la scorsa settimana ha incontrato la premier Giorgia Meloni che si è poi confrontata con il ministro Matteo Salvini. «L’obiettivo è recuperare subito le somme tagliate che riguardano il 2025 – ha sottolineato Gandolfi –. Si tratta di risorse che erano arrivate alle Province nella consapevolezza che c’era un problema nella gestione delle strade. Tagliarle è drammatico» ha sottolineato.
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