Strada Battaglia, sasso piove dal ponte e sfonda il vetro di un’auto

La Golf di Erikc Massaro, imprenditore padovano, colpita in strada Battaglia. Parabrezza rotto: «Vivo per miracolo, temo che sia stato lanciato da qualcuno»

PADOVA. Una scheggia enorme e impazzita: due rimbalzi al suolo e altrettanti contro l’automobile, in appena una frazione di secondo che sarebbe potuta risultare fatale ad Erikc Massaro, 35enne imprenditore padovano. Contro la sua Golf si è infatti schiantato un macigno piovuto da un cavalcavia in strada Battaglia e che, per una serie di fortunate casualità, gli ha solo mandato in frantumi il parabrezza, senza altri danni. Ma a far tremare ancora più il giovane è il sospetto, piuttosto fondato, che quella pietra sia stata lanciata da qualche folle e che possa tornare l’incubo dei “killer dei cavalcavia”.

«Era mezzanotte e quaranta quando mi sono immesso in strada Battaglia, da Terradura», racconta, scosso e arrabbiato, Massaro. «Avevo un appuntamento di lavoro a Monselice. Senza fretta, non stavo correndo, avrò fatto al massimo i sessanta all’ora. Ad un certo punto, all’altezza del bivio con la strada che collega Due Carrare a alle Terme, vedo un oggetto enorme precipitare dal cavalcavia. Sarà stato grande come un pallone da calcio». È questioni di attimi, l’imprenditore non fa nemmeno a tempo a rendersi conto di quanto stia succedendo. «Il macigno rimbalza due volte al suolo e schizza velocemente contro la mia macchina. Sbatte contro il cofano e poi si infrange contro la parte superiore del parabrezza». Non ha nemmeno provato a evitarlo? «Non ho avuto il tempo e forse è stato anche meglio, magari con una manovra azzardata sarei finito fuori strada. Dopo l’impatto la macchina ha sbandato un po’ ma sono riuscito a controllarla, accostandomi poi sul ciglio della strada». Cos’ ha pensato? «Che qualcuno avesse lanciato quel sasso. Non era un pezzo di terra con un po’ di ghiaia, ma proprio una pietra. La strada però era buia e se ci fosse stato qualcuno sul cavalcavia sarebbe stato impossibile scorgerlo. Mi sono messo per un po’ a cercare il sasso, ma non ho trovato nulla». Non c’erano testimoni? «Una macchina viaggiava una quindicina di metri davanti a me, ma è passata prima. Fortunatamente dietro non avevo nessuno, anche perché dopo l’impatto con la mia macchina la pietra mi è rimbalzata alle spalle e avrebbe potuto colpire qualcun altro». Sotto choc, Massaro annulla l’appuntamento e torna a casa, dove fatica a chiudere occhio.

Ieri mattina si è presentato dai vigili di Montegrotto, ma il tratto di strada è sotto il comune di Due Carrare e così lunedì si presenterà dalla polizia locale per sporgere denuncia. Quindi è andato dal carrozziere. «Sono ottocento euro di danni non coperti dall’assicurazione. Ma il meccanico mi ha detto che sono stato fortunato. Fossi stato a bordo di un’utilitaria, il parabrezza non avrebbe retto e il sasso mi avrebbe fracassato il cranio. Grazie al cielo sono ancora qui ma quel macigno non si è staccato da solo dal cavalcavia».

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