Stroncata dalla malattia, mamma muore a 49 anni

Sabrina Baseggio è mancata dopo aver lottato due anni contro un tumore al pancreas. Lascia la figlia di sette anni e il marito Giuseppe, titolare del bar Faggian

PADOVA. Non voleva separarsi dalla sua bambina, non voleva lasciarla sola. È rimasta accanto a lei fino alla fine, finché le ultime forze gliel’hanno permesso. È riuscita ad abbracciarla, a baciarla, a stringerla, anche il pomeriggio prima di morire, prima di arrendersi a quel male che la logorava ormai da due anni.

È mancata così Sabrina Baseggio, 49 anni, ex maestra elementare. Si è spenta venerdì, all’alba, tra le mura domestiche, circondata dall’amore del marito e dell’adorata figlioletta di 7 anni. Una perdita che ha gettato nello sconforto tutte le persone che la conoscevano a Padova e che ha fatto sprofondare nel dolore la famiglia.

Sabrina viveva in via Locatelli insieme al marito Giuseppe Faggian, titolare del bar di via Belludi, proprio all’angolo con via Locatelli, e insieme alla sua bimba. Di mestiere faceva la maestra elementare, un’occupazione che da sempre l’appassionava e che le ha regalato molte soddisfazioni. In seguito alla vincita di un concorso aveva lavorato fino al 2007 alla scuola elementare “Tommaseo" di Ponte di Brenta, dove era stimata e ben voluta da tutti.

«Con dispiacere aveva dovuto lasciare l’insegnamento perché in quel periodo erano subentrati alcuni problemi di salute legati alla gravidanza», racconta pieno di dolore Giuseppe, il marito. «Una gravidanza tanto desiderata quanto difficile, che l’ha tenuta in ospedale anche dopo la nascita della nostra bambina, per cui lei stravedeva». Nove mesi complicati che poi però le hanno regalato anni di felicità, interrotti solo dall’avvento di quel brutto male che le ha colpito il pancreas, due anni fa.

«Ha combattuto in maniera strenua, non voleva assolutamente lasciare la nostra bimba senza una mamma», ricorda il marito, che ripercorre poi quel calvario: «È stata operata ben quattro volte ma purtroppo non c’era nulla da fare. Stava male ma non si è mai arresa, non voleva far vedere alla piccola che soffriva, era preoccupata». E proprio per la paura che la figlia potesse essere toccata dal dramma, che probabilmente Sabrina dentro di sé sentiva sarebbe arrivato, già da qualche tempo aveva deciso di affiancarle una persona in aiuto. «Ha chiamato una psicologa pediatrica ad affiancare nostra figlia in un momento così difficile. Ha pensato a tutto per tutelarla, era preoccupata più per lei che non per la sua salute», dice Giuseppe Faggian, che poi ricorda Sabrina anche come compagna di vita: «Era una moglie e una madre perfetta. Stavamo insieme da 24 anni ed era il massimo che si potesse desiderare. Era una persona squisita anche al di fuori della famiglia, amata e apprezzata da tutti, aveva moltissime amiche».

A ricordare la donna come una persona speciale è proprio la migliore amica, Annamaria, che lavora al bar di via Belludi, gestito dal marito di Sabrina: «Aveva un carattere generoso, paziente, ci teneva sempre ad essere utile, tanto che aveva fatto per un periodo anche la volontaria nel reparto di Pediatria dell’ospedale di Padova, insegnava ai bimbi malati di leucemia», ricorda triste l’amica. «Una persona così non meritava di mancare così presto. Lascia un vuoto enorme che nulla potrà mai colmare».

L’ultimo saluto a Sabrina Baseggio verrà dato questa mattina, alle 10.45, nella chiesa di San Daniele in corso Umberto I.

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