Studenti a digiuno, la mensa Piovego è chiusa "per convegno"

Per tutta la settimana ci andranno a pranzo gli ospiti di un convegno internazionale
Studenti in coda, rimarranno a digiuno
Studenti in coda, rimarranno a digiuno
PADOVA. Mentre in Fiera si riuniscono i maggiori scienziati al mondo, per discutere di materiali a conduzione ionica, gli studenti lamentano il piatto vuoto.
 
In corso, da domenica scorsa fino a venerdì 23, c’è un convegno internazionale da 1500 partecipanti che arrivano da mezzo mondo: Stati Uniti, Giappone, Cina, Corea, Germania, Canada, Australia e molti altri. Partecipano studiosi, ricercatori, imprenditori e aziende interessate ad investire in questo settore.
I materiali a conduzione ionica, infatti, giocano un ruolo fondamentale nella moderna scienza e nello sviluppo della tecnologia più avanzata e sofisticata: batterie, celle fotovoltaiche, sensori, microelettronica di ultima generazione e robotica che mima (quasi) alla perfezione il corpo umano.
 
Ogni anno, da più di vent’anni, si fa il punto della situazione alla conferenza internazionale “Solid State Ionics”, un incontro molto prestigioso di cui quest’anno Padova ospita la 21esima edizione, conquistando un posto nel firmamento di uno dei settori di sviluppo più promettenti.
 
Peccato che gli autorevoli ospiti, impegnati da un programma fitto di sessioni, abbiano una sola ora di pausa pranzo, e – in mancanza del tanto atteso centro congressi - l’unica soluzione individuata dall’università per rifocillarli senza perdere troppo tempo è stata quella di radunarli alla vicina mensa Piovego, a pochi passi dalla Fiera. Questo, però, estromettendo gli studenti dell’ateneo, già privati anche della San Francesco (per lavori in corso). Lunedì i ragazzi sono rimasti alla porta, e ci rimarranno per tutta la durata dell’incontro (cioè fino a venerdì).
 
«Dicono che ci hanno avvisati per tempo» dice Nicola Pelusi, del Sindacato degli Studenti «ma io sono l’unico rappresentante all’Esu e non ne sapevo niente. Non siamo certo contenti, la situazione è stata gestita male e la comunicazione non è stata efficace: un convegno, per quanto prestigioso, non può comportare la chiusura per una settimana delle aule studio e della mensa, che è un servizio di welfare studentesco. Le mense possono ospitare anche altri eventi ma non a scapito della loro funzione primaria, che è quella di erogare i pasti e favorire la socialità degli studenti. Il servizio è carente e con la chiusura della mensa San Francesco la situazione potrebbe peggiorare, anche se sembra che l'Esu stia cercando una soluzione».
 
«La conferenza» risponde il professor Vito Di Noto, membro del comitato organizzatore «è un evento istituzionale, una grande occasione di visibilità per la città e per l’Italia intera. Il progresso nasce qui. Gli studenti dovrebbero pensare che questi studi potrebbero favorirli, un domani, nel trovare lavoro qui, senza andare in Cina». 

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