«Stufi di fare le veci degli uffici»

Edicolanti in corsia sommersi dalle richieste di utenti disorientati
L’Ufficio informazioni fa orario ridotto e l’edicola dell’Azienda ospedaliera è subissata dalle richieste di pazienti disorientati. Tutti i pomeriggi e durante il fine settimana i titolari dell’esercizio commerciale sono costretti a rispondere alle domande di decine e decine di pazienti. C’è chi non sa dove si trova un reparto, chi cerca l’ambulatorio di uno specialista, chi non capisce come pagare il ticket e non solo.


A denunciare la situazione è Luigino Zuin della Uil. «L’Ufficio informazioni è aperto solo di mattina dal lunedì al venerdì» spiega il sindacalista, «in questo periodo ci lavorano solo due persone perché una dipendente è in ferie e l’altra è in aspettativa. Un ospedale di alto livello come l’Azienda ospedaliera ha bisogno di garantire un punto informazioni sempre attivo. Anche perché la cittadella sanitaria è strutturalmente complessa, gli edifici sono tantissimi e chi arriva da fuori città si trova completamente spaesato. È un grave problema organizzativo che ricade sulle spalle degli edicolanti». Quando l’ufficio è chiuso, i pazienti chiedono informazioni anche alle donne delle pulizie o ai camici bianchi che incrociano tra i corridoi. «Facciamo da ufficio informazioni tutti i giorni» spiegano i titolari dell’edicola, «è brutto vedere le persone barcollare con questi fogli in mano, sono in una vera e propria condizione di disagio e agitazione. Anziani o persone che arrivano da fuori città si trovano senza riferimenti. Se la risposta la sai, la dici. Quando non la sai, qualcuno si scoccia. Ma noi vendiamo giornali e non siamo dipendenti dell’ospedale: non possiamo sapere tutto. Nel pomeriggio ci sono tante visite private, molti pazienti devono andare alla ricerca di un medico specifico e non sanno come fare. Dispiace, noi facciamo il possibile ma non possiamo sostituirci al punto informazioni».


Elisa Fais


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