Stupore allo “Spazio architetti” di Vigonza «Luca non è un tipo che si mette nei guai»
VIGONZA. La scrivania c’è e nessuno si sogna di occuparla. I colleghi dello studio “Spazio architetti” di Peraga, un pool di giovani professionisti in co working, aspettano che Luca Tacchetto torni. Dal 2014 lavora qui, nello studio tecnico dove fino a poco più di un anno fa aveva un ufficio anche il compianto ingegner Luigi Endrizzi.
La sparizione del loro collega e della compagna di viaggio canadese Edith Blais ha lasciato interdetti anche loro che lo conoscono e sanno che è una persona con la testa sulle spalle, precisa, attenta alla programmazione. «Luca è uno dei migliori del nostro gruppo, è fuori di dubbio e riconosciuto da tutti» affermano gli architetti Francesco Pinton e Matteo Grassi «Dopo la laurea era entrato direttamente come collaboratore».
Anche ai colleghi Tacchetto aveva parlato dell’avventuroso viaggio che avrebbe affrontato. «Ha lavorato sino alla fine di ottobre, si è preso un mese di pausa prima di partire per preparare l’itinerario perché era consapevole che c’erano dei rischi» dice Pinton «questo per dire che non è andato alla ventura, si è informato bene. È un tipo avventuroso, ma non uno sprovveduto. Lo si poteva mandare tranquillamente per i cantieri perché faceva bene anche se è giovane. Gli abbiamo detto di stare attento, poi non sta a noi giudicare. Lui era fiducioso».
Aveva parlato anche dell’amico che lo aspettava in Togo, aveva detto ai colleghi che voleva fare l’esperienza della costruzione di un villaggio per i più poveri. «L’ultimo messaggio che ci ha inviato risale al 29 novembre, da Marrakech, dov’era andato a salutare un amico che sta costruendo un nuovo teatro. Un lavoro importante. Ci ha inviato una foto di lui in cantiere» dice Pinton «cosa può essere capitato non lo sappiamo. Non pensiamo all’eventualità peggiore, Luca è un ragazzo che se la sa cavare, ha sempre dimostrato di essere autonomo».
Cos’hanno pensato i colleghi della scomparsa? «La prima cosa che abbiamo pensato è che si fosse addentrato nella foresta dove il cellulare non prende. Gli piace la natura, cercava una nuova esperienza, è un ragazzo molto tranquillo».
G. A.
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova