Stupra la sorella per anni «Tranquilla, è un gioco»

PADOVA. «Non preoccuparti è tutto un gioco». Diceva così il fratello maggiore alla sorellina poco più che tredicenne per giustificare i rapporti sessuali ai quali l’aveva costretta. Ma di gioco, tutto quello che la costringeva a fare aveva ben poco. Lui, siamo nell’Alta, l’aveva conquistata con dei regalini e aveva oltre ad aver beneficiato della stima incondizionata che una sorellina ha del fratello maggiore. Come dovrebbe essere in generale, ma non nel caso specifico. Ieri in tribunale, davanti al collegio era in programma l’udienza nella quale dove parlare la vittima, presente in aula. Ma il difensore dell’imputato, l’avvocato Pietro Caporello ha acconsentito all’acquisizione della deposizione evitando così che la ragazzina, ora cresciuta, di rivivere quel drammatico film vissuto nella sua adolescenza. Acquisita pure la deposizione della psicologa, avvenuta anche questa all’epoca delle indagini dei carabinieri. Una decisione ovviamente ben accettata dall’avvocato che tutela la vittima Simone Guglielmin di Treviso. Ora quindi la prossima tappa è fissata per il 18 marzo. Una violenza iniziata nel 2009 e finita nel 2014, sempre tra le mura di casa. Il fratello è nato nel 1987 e quindi nel 2009 aveva 22 anni, lei è del 1996 il che significa che ha iniziato a subire violenze alla tenera età di 13 anni. All’inizio qualche bacio, poi qualche toccatina di troppo, arrivando al rapporto sessuale completo. L’indagine è stata condotta dal pm Roberto Piccione. L’accusa è di violenza sessuale, aggravata dal rapporto di parentela. Ora si è saputo che il fratello le raccontava che quei rapporti sessuali erano solo un gioco, che si trattava di cose normali. Solo successivamente ha capito che non era proprio così. —

C.BEL.

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