Tabaccaio condannato, durissima reazione della Lega Nord

Ostellari: manifestazione sabato e raccolta firme. Stacchio: pronunciamento che non aiuta. Fecchio: c’è la nostra solidarietà. Ruzzante: ci sono gli altri gradi
Franco Birolo all'uscita dal tribunale
Franco Birolo all'uscita dal tribunale

COREZZOLA. La condanna a due anni e otto mesi e al risarcimento di oltre 325 mila euro a madre e sorella della vittima che il tribunale di Padova ieri ha inflitto al tabaccaio di Civè di Correzzola Franco Birolo sta suscitando molte reazioni. Dura quella del segretario provinciale della Lega nord Andrea Ostellari che annuncia per sabato un sit-in davanti alla tabaccheria di Birolo: «Bisogna porre mano alla legge perché non vi sia più chi subisce processi se minacciato o offeso. Ci auguriamo che Franco Birolo possa trovare giustizia in appello. Sabato saremo con tutti i nostri militanti davanti al suo negozio per avviare una raccolta di firme contro le leggi che impediscono di punire chi delinque e colpiscono chi si difende. È una battaglia di civiltà».

Riflessioni che intercettano il diffuso malcontento e che sono in larga parte condivise da Graziano Stacchio, il benzinaio che il 3 febbraio dell’anno scorso ha sparato ai rapinatori che stavano assaltando la gioielleria vicino alla sua stazione di servizio a Ponte di Nanto, nel Vicentino. Uno dei malviventi, ferito da un colpo di pistola, è stato poi trovato morto nell’auto usata per la fuga e coinvolta in un incidente. Anche lui rischia il processo e di fronte alla pesante condanna di Birolo rimane costernato: «Il rischio è che si dia ai criminali il messaggio di una giustizia che punisce di più chi si difende di chi aggredisce», il suo commento, «che si viva in un clima da Far west è una realtà che abbiamo sotto gli occhi di tutti. La gente vive con la paura, non c’è senso di sicurezza e quella che manca è la mano ferma con i delinquenti. Esperienze come quelle passate da me e Birolo ti cambiano la vita per sempre e non è facile superarle. Una sentenza così credo non aiuterà molto».

Un ladro (un immigrato di 23 anni) gli entrò in negozio e lo aggredì, il tabaccaio sparò per difendersi e lo...

Pubblicato da Matteo Salvini su Giovedì 28 gennaio 2016

Perplesso per la decisione del giudice si dice anche il sindaco di Correzzola Mauro Fecchio: «È una sentenza che sorprende, se non altro di fronte alla richiesta di assoluzione che aveva avanzato pochi mesi fa il pubblico ministero. È però necessario conoscere le motivazioni del giudice per poter dire di più, ovvio d’altro canto che come primo impatto è una decisione che crea inevitabilmente scontento nell’opinione pubblica e rischia di creare una frattura fra Stato e società». A suo tempo, quando Birolo fu incriminato, la piccola frazione di Civè e tutto il paese di Correzzola si mobilitarono per aiutare il tabaccaio: «Fu avviata una raccolta di fondi per aiutarlo nelle spese legali», conferma Fecchio, «ora non so cosa accadrà ma sono certo che la cittadinanza non farà mancare la sua solidarietà».

Pacata e attendista la reazione del consigliere regionale del Pd Piero Ruzzante: «Le sentenze vanno rispettate perché va rispettato il ruolo autonomo del potere giudiziario, altrimenti salta il sistema. Detto questo è ovvio che nessuno sta dalla parte del ladro, ma evidentemente nel dibattimento sono emersi elementi che hanno portato il giudice alla sua decisione e bisognerebbe conoscerli per poter commentare con cognizione di causa. Resta comunque una sentenza di primo grado, non è l’ultima parola. Quello della legittima difesa è un tema molto delicato e sollevare polveroni non aiuta nessuno. Compito della politica credo sia quello di attuare programmi concreti per la sicurezza, ma troppo spesso, e Padova ne è purtroppo un esempio, si urlano solo slogan».

 

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