Tabelloni vuoti, il manifesto è démodé

PADOVA. Sarà che dall’inizio del 2017 è stato completamente abolito il finanziamento pubblico ai partiti. Sarà che i candidati, complici le liste blindate e l’assenza delle preferenze, hanno condotto campagne al risparmio e si sono concentrati sui social (in primis Facebook e Twitter). Il risultato è che, dopo il vuoto pneumatico degli ultimi referendum, i tabelloni hanno visto pochi manifesti e molti spazi elettorali sono rimasti malinconicamente vuoti. Spariti i posteroni 6x3 che un tempo coloravano le strade quando ancora le elezioni dovevano essere indette, aspiranti deputati e senatori hanno esibito il loro faccione soltanto nelle ultime settimane di campagna elettorale, e molti per onor di firma. E mentre hanno cominciato a prendere confidenza con contrassegni e partiti nuovi (come Liberi e Uguali, Partito Valore Umano, Potere al Popolo, Grande Nord, Italia Europa Insieme, +Europa, Civica Popolare, Noi con l’Italia-Udc), gli elettori hanno ritrovato un simbolo della Prima Repubblica, quello del Partito Repubblicano Italiano, per l’occasione in abbinata con Ala.
Gli scrutatori. La prima applicazione della nuova legge elettorale (il Rosatellum), con la novità del tagliando antifrode, comporterà una particolare attenzione per gli operatori che troveremo al seggio. In ogni sezione (l’allestimento è previsto per questo pomeriggio, alle ore 16) saranno impegnati un presidente, quattro scrutatori (uno dei quali assume l’incarivo di vicepresicdente) e un segretario (scelto dal presidente). Per la validità delle operazioni di seggio devono sempre essere presenti almeno tre componenti (tra i quali il presidente o il vicepresidente). Non possono esercitare le funzioni di presidente coloro che, alla data delle elezioni, abbiano compiuto settant’anni. Al presidente spetta un compenso di 150 euro, agli scrutatori e al segretario andranno 120 euro.
Documenti. Per votare occorre esibire la tessera elettorale (il duplicato viene rilasciato dall’ufficio Elettorale del Comune di residenza) e un documento d’identità valido. Per favorire il diritto di voto sarà ritenuta documento valido per votare anche la ricevuta della carta d’identità elettronica.
Errore in cabina. L’elettore che si renda conto di aver sbagliato nel votare, può chiedere al presidente di sostituire la scheda per esprimere nuovamente il suo voto. Il presidente della sezione gli consegnerà pertanto una nuova scheda, inserendo quella sostituita tra le schede deteriorate.
Telefonini vietati. Il decreto-legge 1 aprile 2008, n. 49, convertito nella legge 30 maggio 2008, n. 96, vieta di introdurre all’interno delle cabine elettorali «telefoni cellulari o altre apparecchiature in grado di fotografare o registrare immagini». Il presidente del seggio dovrà invitare l’elettore a depositare, prima di entrare in cabina, le apparecchiature di cui sia in possesso.
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