Tassazione record nel Montagnanese «Ripresa impossibile»

MONTAGNANA. «Perché i territori più ricchi pagano meno imposte di noi?». La domanda provocatoria arriva direttamente dall’ufficio Cna di Montagnana che, dati alla mano, ha scattato una fotografia aggiornata alle aliquote d’imposta che cittadini e artigiani della Bassa Padovana sono costretti a pagare, ma anche ai tagli che lo Stato ha imposto a questo territorio. «Rispetto al 2010 i trasferimenti statali ai Comuni padovani sono stati ridotti del 44%, per un totale di 84 milioni di euro» sottolineano i rappresentanti di Cna Montagnana «L’impatto di tali riduzioni risulta essere più rilevante nelle realtà territoriali che presentano un maggior numero di Comuni con oltre 5.000 abitanti: in sostanza le aree della Bassa Padovana, ed in particolare il Montagnanese, hanno subìto meno tagli (25,6%) rispetto al 44,1% della media provinciale». Questo è tuttavia l’unico elemento positivo che riguarda il nostro territorio, che ha invece dovuto fare i conti con un crollo degli investimenti da parte degli enti comunali, blindati dal Patto di stabilità. Per ciò che riguarda il Montagnanese, la spesa in conto capitale relativa agli investimenti per opere pubbliche si è ridotta del 52,7% contro una media provinciale del 40%. A Montagnana la riduzione è stata del 51%. Il picco più basso si è registrato a Casale di Scodosia (6%). Meno opere pubbliche equivale peraltro a minori attività delle imprese locali.
C’è poi il capitolo Imu: i dati del Dipartimento delle Finanze relativi al 2012 fanno emergere che il Montagnanese, seppur ultimo per gettito complessivo con 12.006.879 euro, si colloca tra le aree più alte in classifica provinciale come entità del valore per abitante (359 euro), dato più alto rispetto all’Estense e al Monselicense. Montagnana “brilla” con 411 euro per abitante, mentre Casale di Scodosia con 431 euro supera di gran lunga la media provinciale. Non è un caso che in questo paese ci sia chi pensi di scoperchiare i capannoni inutilizzati per renderli inagibili ed evitare il pagamento di una buona fetta di Imu. Infine tra le politiche fiscali a disposizione dei Comuni non va dimenticata, soprattutto perché pesa molto nelle tasche dei contribuenti, l’addizionale Irpef. I dati indicano una tendenza negli ultimi tre anni all’incremento della tassazione, nel Montagnanese pari al 50%. «I territori meno ricchi, dove l’economia è più fragile, hanno aliquote d’imposta più alte di territori più floridi», è il commento amaro dei rappresentanti della Cna «con l’avvento della Tasi l’imposizione per un laboratorio artigiano potrebbe crescere in media dai 50 ai 128 euro in più rispetto al 2013 con l’Imu, e questo non è un bel segnale per la ripresa dell’economia».
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