Tbc all’università, test per 96 studenti

Novantasei studenti dell’Università di Padova si sono sottoposti al test Mantoux per rilevare l’infezione da tubercolosi (Tbc), i risultati si sapranno solo giovedì. Lo screening è stato effettuato ieri mattina al Bo da parte del personale di Igiene, prevenzione e sanità pubblica dell’Usl Euganea dopo la segnalazione di un primo caso di positività. Tutto è partito da una studentessa che frequenta il terzo anno del corso di laurea in Consulente del lavoro che si è ammalata di tubercolosi polmonare. La giovane sta seguendo la cura antibiotica ed è in buone condizioni di salute. Come previsto dai protocolli per la profilassi delle malattie infettive, l’Usl ha avviato le procedure per l’individuazione dei contatti a rischio. Ieri mattina, dalle 9 in poi, nell’aula D’Ayala al Bo, i compagni di corso della ragazza e il personale universitario hanno eseguito il controllo.
Il test di Mantoux, conosciuto anche come il test alla tubercolina, serve a diagnosticare l’infezione. L’esecuzione del test consiste in un’iniezione intradermica, tra gli strati del derma dell’avambraccio: il paziente viene rivalutato dopo 48-72 ore e il test viene considerato positivo se l’area sviluppa un rigonfiamento. La ragazza affetta da Tbc ha frequentato le lezioni al Bo dall’1 ottobre 2016 al 10 gennaio 2017. Le verifiche scattano solo per coloro che hanno passato almeno otto ore a contatto con la giovane in uno spazio chiuso. Non c’è nessun rischio, dunque, per i contatti più brevi. L’incubazione dell’infezione va da due a dodici settimane, si dovranno sottoporre al test gli studenti e i professori che fino al 10 novembre 2016 hanno frequentato i corsi di Diritto della pubblica amministrazione, Diritto sindacale e Diritto comunitario. Per avere maggiori informazioni sulla prevenzione è possibile rivolgersi al Dipartimento di igiene in via Ospedale 22 a Padova. I sintomi della tubercolosi polmonare sono febbricola serale, dolore al petto e stanchezza. Per la guarigione i tempi sono lunghi, occorrono infatti sei mesi di terapia antibiotica.
Elisa Fais
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