Tempesta di fulmini su Padova e provincia

TEOLO. I Colli Euganei e buona parte della pianura centro-orientale del Veneto, soprattutto le province di Padova e Venezia, sono stati investiti ieri notte quasi ininterrottamente dalle 24 fino alle 2 da un elevato numero di fulmini. Un’attività elettrica che non si registrava da tempo e che ha permesso ai meteorologi di stabilire l'indice di severità del temporale. Una quantificazione dei fulmini caduti in quei 120 minuti nell'area che va dagli Euganei fino al litorale veneto l'abbiamo chiesta all'esperto del Centro Meteo dell'Arpav, che ha sede a Teolo, Giovanni Cenzon. «Stabilire il numero di fulmini che si sono abbattuti ieri notte nelle province di Padova e Venezia fino alla zona di Portogruaro è quasi impossibile, anche perché dipende dalla soglia di misura della scarica elettrica», afferma il fisico meteorologo. «Il numero è incontrollabile perché nella maggiore dei casi durante l'attività fulminigena sono sovrapposti uno all'altro». Cenzon per rendere meglio l'idea che la conta dei fulmini è quasi impossibile fa un esempio: «Sarebbe come disegnare una serie di punti uno sopra l'altro e poi pretendere di essere in grado di contarli tutti».
Il meteorologo dell'Arpav si limita a dire che c'è stata una grossa concentrazione di scariche elettriche sull'asse Vicenza Est-Venezia prendendo in modo massiccio il territorio della provincia di Padova. «Vicenza l'altra notte è stata interessata dal temporale solo marginalmente mentre la provincia di Rovigo non è stata minimamente colpita», precisa l'esperto. Stando a uno studio del Cesi, il Centro elettronico sperimentale italiano che cura il sito fulmini.it (di cui pubblichiamo una mappa dell’attività fulmigena dell’altra notte), Padova è la provincia veneta sulla quale nella prima parte del 2016 si sono abbattuti più fulmini. (g.b.)
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